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Pubblicato il 21/11/2012 20:08

Bankitalia, l'attività economica dell'Abruzzo si è indebolita

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Secondo il rapporto i livelli produttivi dell'industria manifatturiera si sono ridotti, riflettendo la contrazione della domanda, in particolare nella componente interna

Nel primo semestre dell'anno l'attività economica in Abruzzo si è ulteriormente indebolita. I livelli produttivi dell'industria manifatturiera si sono ridotti, riflettendo la contrazione della domanda, in particolare nella componente interna. Sono dati del bollettino di aggiornamento congiunturale della Banca d'Italia.

La propensione a investire è rimasta modesta, a causa degli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata. Il perdurante ristagno dell'accumulazione si è riflesso in una contrazione della capacità produttiva tecnica rispetto al precedente picco ciclico.

Le esportazioni regionali sono diminuite in valore, risentendo in particolare del calo nel settore dei mezzi di trasporto, che ha fatto seguito a due anni di ripresa sostenuta. Nel comparto del made in Italy l'export ha continuato a ristagnare.

Nel settore delle costruzioni la contrazione dei livelli produttivi è stata più contenuta rispetto a quella registrata a livello nazionale, grazie all'impulso proveniente dalle attività di ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto.

Il calo dei consumi delle famiglie abruzzesi, che risentono della protratta perdita di potere d'acquisto e del basso livello del clima di fiducia, ha frenato l'attività delle imprese del terziario.

L'occupazione si è mantenuta mediamente stabile nel primo semestre, anche grazie all'elevato ricorso alla cassa integrazione guadagni; negli ultimi mesi si sono tuttavia evidenziati segnali di deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro. L'aumento del numero delle persone in cerca di occupazione ha determinato un marcato rialzo del tasso di disoccupazione. I prestiti alle imprese si sono ridotti in tutti i settori di attività e, in misura più accentuata, per le piccole imprese. Sulla dinamica dei prestiti hanno continuato a pesare la debolezza dell'attività di investimento e il permanere delle difficoltà di accesso al credito. La domanda di prestiti delle famiglie si è contratta, in particolare nella componente dei mutui per l'acquisto di abitazioni. Per effetto del ripiegamento ciclico, la qualità del credito alle imprese è peggiorata, soprattutto nel settore delle costruzioni.

La raccolta bancaria presso la clientela retail ha mostrato un recupero nei primi sei mesi dell'anno. Il risparmio delle famiglie si è orientato soprattutto verso i depositi bancari a scadenza protratta e i titoli di Stato. La domanda di azioni e obbligazioni è risultata in flessione.

"Grazie all'impulso positivo proveniente dalle attivita' di ricostruzione post-sisma a L'Aquila, la flessione dei livelli di attivita' nell'edilizia, in Abruzzo, e' risultata nel complesso piu' contenuta di quella registrata a livello nazionale". Si legge nel dossier sull'economia abruzzese elaborato dalla Banca d'Italia e contenente l'aggiornamento congiunturale. Il dato viene messo in evidenza nel capitolo che riguarda "le costruzioni e il mercato immobiliare" che in tutta la regione ha fatto registrare un meno 2 per cento nei primi sei mesi dell'anno, a fronte di un circa meno 9 per cento a livello nazionale (fonte Cresa). Negli utlimi dodici mesi, prosegue il documento, e' stata sostanzialmente portata a conclusione la sistemazione degli edifici privati meno danneggiati, nell'area investita dal sisma ha preso avvio la ricostruzione degli immobili maggiormente lesionati (codice E). In base ai dati del commissartio per la ricostruzione, le domande ammesse al contributo pubblico per la sistemazione di tale tipologia di immobili sono piu' che raddoppiate rispetto alla fine del 2011. Per quanto riguarda il numero delle imprese del settore, nel capoluogo aquilano il dato e' rimasto sostanzialmente stazionario (sono 5.201), dopo la forte crescita registrata nei anni scorsi (prima del terremoto erano 4.500 imprese). Nel resto della regione, invece, le imprese edili sono passate da 20.465 a 20.149. I bandi per le opere pubbliche sono diminuiti molto in questa zona, contrariamente a quanto era avvenuto fino alla fine del 2011 sempre per effetto del sisma. In questa provincia, pur essendo aumentate del 60 per cento le ore di Cassa integrazione, la lievitazione del numero di ore di cassa integrazione non si e' verificata nel settore dell'edilizia, grazie alla ricostruzione.

 

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