Beppe Grillo torna in tv a modo suo, cavalcando la notizia del giorno - i fatti dell'Olimpico - per lanciare una nuova stilettata al governo e alle istituzioni e trasformare l'ultra' della discordia della finale di Coppa Italia nel simbolo della "morte" dello Stato e del Pd: "sara' invitato al Nazareno e si dira', 'signor Carogna possiamo fare una legge insieme sulla violenza negli stadi", e' il suo attacco. Dalla sua casa di Marina di Bibbona, Grillo, a Skytg24, premette "di essere un comico", forse incapace di raccontare la "complicata" Italia con "ironia". Ma poi i freni saltano e il suo attacco e' a tutto campo. Ed e' frontale contro il premier Matteo Renzi, accusato di essere psicologicamente instabile anche perche' affetto da "alessitimia", dall'impossibilita' di riconoscere le emozioni proprie e degli altri. "Renzi e' finto e mente, dentro ha un odio moderato, queste persone stanno distruggendo il Paese in modo moderato", e' l'affondo di Grillo, che dopo aver smontato le riforme lanciate dal governo e aver individuato il rapporto "dei cittadini con lo Stato" nelle mere "lettere di Equitalia", si dice sicuro della vittoria a 5 Stelle nelle Europee. E dopo, avverte, "vogliamo che Napolitano se ne vada a Cesano Boscone e andiamo alle elezioni con il Porcellum modificato dalla Consulta".
"Se non tolgono il fiscal compact, se non spalmano il debito con l'Eurobond", se non "finanziano le nostre piccole e medie imprese, faremo un referendum sull'euro", anche "consultivo" e "raccoglieremo milioni di firme", ribadisce Grillo scagliandosi contro il Fiscal Compact che "strozza" un'Italia in balia delle multinazionali straniere. Lo Stato deve tornare "sovrano", e' il manifesto euroscettico che il M5S lancia contro Bruxelles e contro il governo, un Movimento che "fa paura" perche' "fa quel che dice" e, anche per questo, il suo leader e' bollato come "nazista". Ma se Grillo quasi ironizza su chi lo paragona a Hitler, torna serio sull'ultima tornata di espulsioni nel Movimento. "Io non decido, faccio rispettare le regole", spiega Grillo osservando che ne' lui ne' Casaleggio avrebbero "interesse" a condizionare le scelte degli elettori sul comportamento dei parlamentari. Poi, il leader del M5S torna al "grande bluff" di Renzi. E l'impressione e' che, con una strategia quasi mai seguita finora, tornera' a farlo ancora in tv.
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