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Pubblicato il 25/05/2014 23:11

Bimbo travolto dal treno, la Procura apre un fascicolo di indagine

pescara, bimbo

Saranno le indagini della polizia ferroviaria, con la verifica dello stato dei luoghi, a far emergere eventuali responsabilita' per la morte del bambino rom di tre anni avvenuta ieri a Pescara nei pressi della fermata ferroviaria San Marco, dopo l'investimento da parte di un treno regionale. La dinamica sembra ormai chiara. Il bimbo stava giocando in cortile con il fratellino di due anni, alla presenza di altre persone, quando i due si sono rapidamente infilati in un buco nel muro di cinta dell'abitazione e sono finiti nell'area ferroviaria, dove stava per passare il convoglio che poi ha toccato lateralmente il bambino, finito in un fossato. L'attivita' della Polfer e' finalizzata ad accertare che siano stati rispettati leggi e regolamenti sia per quanto riguarda la sicurezza dell'esercizio ferroviario (da parte di Rfi) che per la sicurezza dell'alloggio dove viveva il bambino e del muro di cinta che ha superato senza problemi. Sulla morte del bimbo il pm Giuseppe Bellelli ha aperto un fascicolo ma al momento non sono stati ipotizzati reati e non ci sono indagati.

"I bambini stavano giocando in giardino, come facevano sempre, poi cosa e' successo non lo sappiamo". Ancora increduli e visibilmente sconvolti, i famigliari e gli amici del bambino di tre anni morto ieri a Pescara dopo essere stato investito da un treno, mentre giocava lungo i binari con il fratellino di due anni, rimasto ferito lievemente. Decine di persone, stamani, hanno raggiunto la casa in cui il bimbo viveva con i genitori e con il fratello. Quella in questione e' una famiglia rom di origini italiane, da sempre residente a San Donato, quartiere periferico di Pescara. A far visita ai parenti, stamani, e' andato anche il presidente della Fondazione nazionale Romani', Nazzareno Guarnieri, secondo cui l'"aria che si respira e' pesantissima e ovunque c'e' un grande dolore. I genitori sono distrutti - sottolinea Guarnieri - e tutti i parenti non fanno altro che cercare di capire come sia potuta accadere una simile tragedia. Quando muore un bambino e' la societa' tutta che perde"

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Era seduto a terra, sui binari, chinato come se stesse raccogliendo dei sassi, il bambino di tre anni che ieri pomeriggio e' morto dopo essere stato investito da un treno regionale, a Pescara, nel quartiere San Donato, a poche centinaia di metri dalla stazione San Marco. Con lui, ai lati dei binari, a guardarlo, c'era il fratellino di due anni, rimasto ferito lievemente. Questa la ricostruzione fornita dal macchinista del treno alla Polizia Ferroviaria, che indaga sull'accaduto. L'uomo ha riferito che, uscito da una semicurva, ha visto i due bambini sui binari ed ha subito attivato la frenata rapida, ma per fermare un treno - sei carrozze e oltre 500 tonnellate di forza sulla motrice - sono necessarie diverse centinaia di metri. Intanto gli uomini della Polfer, diretti da Davide Zaccone, continuano a lavorare per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. I due bambini avrebbero raggiunto i binari direttamente dal cortile di casa, attraverso un foro presente nella recinzione, e poi avrebbero percorso circa duecento metri, fino al punto dell'impatto. I genitori dei piccoli erano nell'abitazione, convinti che i figli stessero giocando in giardino. Si sono accorti di quanto accaduto richiamati dalle urla delle persone accorse sui binari. Dopo aver ricostruito la dinamica, la Polizia Ferroviaria si sta ora occupando di una serie di accertamenti finalizzati a ricostruire lo stato dei luoghi e ad accertare eventuali abusi o omissioni, anche per capire se l'incidente poteva essere prevenuto ed evitato. Intanto la salma del piccolo e' stata riconsegnata ai famigliari e gia' in giornata dovrebbe essere definita la data del funerale. Il pm Giuseppe Bellelli ha deciso di non disporre l'autopsia, mentre il medico legale ha concluso gli accertamenti ieri sera: numerose le lesioni interne e le fratture, tra cui quella del rachide cervicale.

 

foto comune.pescara.it

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