"La vicenda della mancanza del numero legale su questioni decisive, come il riordino delle Province, o il destino delle Istituzioni Culturali, tra cui la sopravvivenza dell'Isa, rappresenta il punto piu' basso cui puo' giungere il vecchio modo di far politica e che a me ricorda tanto, ahime' per motivi anagrafici, gli anni dei pentapartiti della prima Repubblica". Lo afferma in una nota il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, riferendsi all'ulima seduta del Consiglio regionale. "Il centro destra in Regione, i vari Sospiri, Febbo e compagni - afferma sempre il sindaco dell'Aquila - hanno una posizione nettamente anti aquilana, per due motivi: il primo, ed e' un elemento che mi preoccupa molto, e' rappresentato dall'assoluta inconsistenza e mancanza di credibilita' degli esponenti del centro destra aquilano, ormai isolato da qualsiasi riferimento regionale, capace tutt'al piu', di andare a chiedere qualche benefit personale, direttamente a D'Alfonso o a Lolli"
"Il secondo e' che, chiaramente - evidenzia Cialente - in vista del rinnovo del Consiglio comunale dell'Aquila, cercano di alimentare un rancore campanilistico contro D'Alfonso e la Giunta regionale. Questo e', semplificato, cio' che sta accadendo. Chiaramente, i tre aventiniani, forti di questo quadro, sono nelle condizioni di mettere in serie difficolta' la maggioranza. La riprova di cio' che dico, sono le dichiarazioni di ieri, rilasciate in conferenza stampa dai nostri 'piccoli' esponenti politici del centro destra, De Matteis, Imprudente, Liris, Colonna e D'Eramo. Costoro, non dicono che chi ha fatto ostruzionismo contro L'Aquila, stante le assenze dei tre aventiniani della maggioranza, e' stato proprio il centro destra regionale. In altre parole, chi in effetti ha bloccato le Province, l'Isa e quant'altro, e' stata l'opposizione nel fare il suo gioco. D'Alfonso e la sua Giunta, quindi, non ce l'hanno con L'Aquila, essendo di fatto imponenti, per mancanza di tre esponenti della maggioranza, a fronteggiare le posizioni anti aquilane del centro destra. Il tutto in quel clima vergognoso di tutela dei campanili che e' l'unica politica che sto vedendo fare in Consiglio regionale. Voglio, allora, 'svelare' ai cittadini - sottolinea sempre Cialente - cio' che dovrebbero fare gli amministratori ed i politici che hanno interesse a risolvere i problemi anche chi e' all'opposizione rispetto al governo di turno: dovrebbero solo intervenire sugli esponenti della propria parte politica, facendo in modo che un atto passi con una 'comprensione o condivisione' dell'opposizione. Racconto sempre che nei difficilissimi anni del post sisma, due persone a Roma sono state mio costante riferimento, quasi quotidiano, Gianni Letta e Pierluigi Bersani, al punto che per alcune questioni particolarmente delicate sono riuscito spesso a farli mettere direttamente in contatto tra loro. Questo, sia quando ha governato Berlusconi, sia quanto ha governato Monti, sia quando ha governato Enrico Letta. E non si pensi che oggi, con il Governo Renzi, questo lavoro di 'accompagnare', come fossero figli, gli atti decisivi, sia cessato, cercando sempre di concretizzare di volta in volta su singoli atti, il maggior consenso parlamentare possibile".
"Quando c'era il governo regionale di Chiodi - afferma ancora il sindaco - su molte vicende, io, e non solo io, intervenivo costantemente sugli esponenti regionali del Pd, affinche', come si dice in gergo, potessero 'fare sponda' su determinati provvedimenti. E' cosi' che si lavora. Mi verrebbe da chiedere a De Matteis e agli altri, se hanno fatto almeno una telefonata agli esponenti del centro destra regionale per tutelare l'Isa, le altre istituzioni culturali, la stessa Perdonanza. Non l'hanno fatto, visto l'accanimento anti aquilano che anima Febbo, Sospiri e company".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: