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Pubblicato il 31/12/2014 11:11

Confcommercio, per i saldi 5,3 miliardi di spesa e in media 336 euro a famiglia

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Durante i saldi invernali del 2015, ogni famiglia spendera' 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Lo stima l'ufficio studi di Confcommercio in occasione dei saldi invernali che partiranno il 3 gennaio per tutte le regioni italiane, ad eccezione di Basilicata, Campania partiranno dove cominceranno il 2.

Secondo il sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfittera' degli sconti di inizio anno. In calo, pero', del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali piu' di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. Secondo Confcommercio la maggioranza stanziera' circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il "necessario". 

Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: e' pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. "La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre piu' indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, - rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente Confcommercio - l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: piu' di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre piu' orientata al prodotto di qualita' ad un prezzo accessibile. Il mio augurio per questo inizio di anno - sottolinea ancora Borghi- e' che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori piu' attenti al rapporto qualita' prezzo. Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%. 

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