'La risata? Sono stata fraintesa. La mia era una reazione emotiva al telefono, nient'altro'. In una intervista a Repubblica, l'ex prefetto dell'Aquila Giovanna Iurato si difende dall'accusa di 'finta commozione' davanti alle macerie della Casa dello studente, dicendo che ora il suo stato d'animo e' 'troppo dispiaciuto'. E anche al Corriere della Sera spiega, attraverso il suo avvocato, Renato Borzone che si e' trattato di 'risate amare, nessuna ironia, nessun sarcasmo. Il prefetto lo ha chiarito anche ai magistrati'.
'Quella dell'Aquila per me - spiega Iurato a Repubblica - era una situazione nuova, del tutto diversa. Chi non ci ha vissuto non puo' capire. Avevo paura e al telefono con un amico ho avuto una reazione emotiva. Ma so bene che cio' che posso dire io adesso, in questo momento vale poco. Sono le persone dell'Aquila che mi hanno conosciuto in questi anni che devono parlare e dire come sono veramente'. Anche perche' davanti alla Casa dello studente 'mi sono commossa veramente'. E 'non si puo' - aggiunge - giudicare una persona dalla trascrizione di una telefonata fatta in un contesto particolare'. Il periodo iniziale all'Aquila 'per me e' stato terribile, in certe situazioni si puo' reagire in tanti modi'. E 'certe volte uno puo' fare una risata nervosa perche' oppressa dalla paura...'.
La personalita' dell'ex prefetto dell'Aquila Giovanna Iurato e degli altri indagati nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per la sicurezza a Napoli e' 'caratterizzata da comportamenti pervicaci e talvolta al limite del cinismo'. Lo scrive il gip Claudia Picciotti nell'ordinanza con la quale ieri ha disposto l'interdizione dai pubblici uffici per la stessa Iurato e per il prefetto Nicola Izzo, ex vicecapo della Polizia.
Nell'ordinanza, il gip esprime 'un giudizio negativo' sulla personalita' degli indagati e, citando la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura di Napoli, critica le risate della Iurato nella telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 con l'ex capo dello Sco Francesco Gratteri.
Il gip, in particolare, ha fatto riferimento alle finta commozione di Iurato davanti alle macerie della Casa dello studente dell'Aquila.
Nel paragrafo dedicato alle esigenze cautelari, infine, il gip spiega che sussistono sia il rischio di reiterazione dei reati, sia quello di inquinamento probatorio.
Il prefetto Giovanna Iurato, appena insediatasi all'Aquila nella primavera del 2010 e ospite, a causa dell'emergenza terremoto, di una caserma della Guardia di Finanza, si sarebbe preoccupata per l'eventuale presenza di microspie nel suo ufficio. Si evincerebbe questa convinzione dall'intercettazione di una telefonata contenuta nell'ordinanza con cui il gip di Napoli Claudia Picciotti ha disposto l'interdizione dai pubblici uffici di Iurato e dell'ex vicecapo della polizia Nicola Izzo.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 3
Condividi: