Nuovo crollo delle imprese artigiane di costruzioni e del commercio al dettaglio in provincia dell'Aquila. Secondo il rilevamento condotto dalla Confesercenti infatti nella provincia aquilana la crisi non demorde e nei primi sei mesi dell'anno si e' portata via 386 imprese artigiane, 168 attivita' commerciali al dettaglio, 94 fra bar e ristoranti. Un semestre nero, quello denunciato dall'associazione delle piccole imprese aquilane, al quale e' seguita un'estate critica sul fronte turistico che non lascia presagire nulla di buono. Analizzando i dati nel dettaglio, a soffrire di piu' nel settore artigiano e' il segmento delle costruzioni, con la chiusura di 211 partite Iva, quasi la meta' del crollo che l'intero artigianato aquilano ha lasciato sul campo fra gennaio e giugno. Nel terziario invece soffre di piu' il commercio al dettaglio non alimentare, che in soli sei mesi ha visto abbassare le saracinesche di 30 negozi alimentari e 138 di altri altri settori, prevalentemente abbigliamento, tessile, calzature. Uniche note positive le aperture di 46 nuove imprese di alloggio e ristorazione, segno di una forte attenzione da parte delle nuove generazioni verso il potenziale turistico del territorio. "Sulle nostre spalle pesa l'enorme difficolta' di accedere al credito - sottolinea il presidente provinciale di Confesercenti L'Aquila Domenico Venditti - con tassi finali elevatissimi e una richiesta continua di garanzie al quale si riesce a far fronte solo parzialmente e solo grazie ai confidi. Non vediamo tuttavia una dovuta attenzione su questo fronte da parte delle istituzioni locali, ne' vediamo i Comuni fronteggiare l'abusivismo che fra le attivita' artigianali sta mietendo decine di vittime". "Nel breve periodo agevolare l'accesso al credito e' l'unica strada percorribile - aggiunge il direttore provinciale dell'associazione Carlo Rossi - ma occorre strutturalmente ridare fiato alla domanda interna. Il patto per la Marsica e' solo uno dei primi passi, ma da solo non basta: c'e' assolutamente bisogno di una mobilitazione straordinaria per sostenere il reddito delle aree interne. Senza questa azione sarebbe impossibile immaginare una ripresa delle attivita' commerciali ed artigianali, e il turismo da solo non puo' bastare"
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