''Credo fortemente nel senso di responsabilita' di tutti, anche dell'opposizione, non vedo un motivo per cui non si debba chiudere il bilancio entro il 31 dicembre'', cosi' l'assessore al bilancio della Regione Carlo Masci. Per Masci ''chiuderemo il bilancio 2014 senza ricorso a risorse straordinarie, questo cioe' nell'anno piu' difficile. Significa che si va verso un risanamento strutturale. La situazione rimane pur sempre critica, ma nel momento peggiore della crisi almeno noi proviamo a rimetterci in riga''. Lo scorso 16 dicembre intanto la Giunta ha licenziato un documento, reso pubblico dal consigliere regionale Acerbo, nel quale e' scritto che ''Nonostante il percorso di risanamento'', ''permangono le criticita' finanziarie rilevate anche nel 2013 e non si e' ancora raggiunto l'equilibrio del bilancio compromesso, in particolare dalle rilevanti obbligazioni incomprimibili determinate da leggi di spesa pluriennali, dall'indebitamento diretto della Regione, dalla spesa corrente e ricorrente ancora elevata, dal deficit del servizio sanitario degli anni pregressi e dai contenziosi''. A questo proposito Masci, che quel documento ha sottoscritto, spiega che ''sono 6 anni che il bilancio abruzzese presenta criticita' e che il ricorso alla leva fiscale aggiuntiva regionale nel 2014 sara' utilizzata in bilancio in attesa di vedere i conti durante l'anno, magari per chiedere la restituzione ai cittadini come fatto per il 2012. Ma con queste nostre manovre gia' nel 2015 saranno disponibili 30 mln da mutui e nel 2016 si salira' a + 60 mln''
Sono circa 1500 gli emendamenti al bilancio e alla finanziaria regionale presentati nella commissione competente dalle opposizioni di centrosinistra in consiglio regionale che accusano la maggioranza di aver stilato "un bilancio falso". ''Bilancio sostanzialmente falso, perche' basato su presupposti inesistenti'', secondo le opposizioni, quello che il Consiglio Regionale si appresta ad approvare. La denuncia giunge dal consigliere regionale del Mov139 Carlo Costantini, ma anche dal capogruppo Pd Camillo D'Alessandro. Costantini denuncia che ''le inadempienze accertate dalla sezione regionale di controllo per l'Abruzzo della Corte dei Conti, quali il mancato invio dei rendiconti consuntivi, fermi all'anno 2010, e del bilancio di previsione 2013, approvato lo scorso anno, non hanno consentito alla stessa Corte di verificare il rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilita' interno, la sostenibilita' dell'indebitamento e l'assenza di irregolarita' capaci di pregiudicare gli equilibri economico-finanziari, compresi i rendiconti delle societa' controllate dalla Regione, cosi' come hanno messo la Corte nell'impossibilita' di procedere alla 'parificazione' del rendiconto regionale''. D'Alessandro, afferma che ''sul totale di entrate di oltre 4 miliardi, piu' di un miliardo deriva dal presunto avanzo di amministrazione dell'anno precedente e proprio qui si consuma il falso, cioe' il pareggio viene raggiunto con un miliardo di avanzo che giuridicamente non esiste, semplicemente perche' non e' stato approvato ne' il rendiconto del 2011, ne' il rendiconto del 2012, dai quali doveva derivare un avanzo. A dirlo - aggiunge - non sono io, ma la Corte dei Conti ed i revisori, che tra l'altro segnalano che il risanamento non e' concluso''. ''La grande mistificazione di questi cinque anni - conclude - oggi trova la conclusione in un bilancio falso che rinviera' tra qualche mesi nuovi buchi e nuove tasse, questa e' l'eredita di fine mandato di Chiodi''.
A quattro giorni dalla scadenza dei termini, si fa sempre piu' serio il rischio dell'esercizio provvisorio, il primo dell'amministrazione guidata dal presidente, Gianni Chiodi, proprio alla fine del mandato, visto che i due documenti non sono stati licenziati ancora dalla commissione e poi dovra' passare il vaglio del Consiglio. A tale proposito, secondo il capogruppo del Pd, Camillo D'Alessandro, quando comincera' la seduta del consiglio gli emendamenti potrebbero diventare il doppio per "denunciare il bilancio della bugia proposto dalla maggioranza di centrodestra, che fa venire al pettine i nodi di anni di finzioni".
"Il centrodestra ha la responsabilita' di un falso in bilancio, gli stessi revisori dei conti dicono che non c'e' certezza del pareggio senza i rendiconti che negli ultimi anni non sono stati approvati e condizionano il parere all'espletamento di questo iter - spiega ancora D'Alessandro - meglio l'esercizio finanziario che un bilancio finto. Il nostro obiettivo e' far conoscere la verita' agli abruzzesi, non sappiamo cosa vuole fare la maggioranza per quanto ci riguarda abbiamo proposto un pacchetto di riforme non fatte dal centrodestra".
Il presidente della commissione bilancio Nasuti che ha contingentato alle 13 i tempi della discussione nelle commissioni competenti, annuncia che si deve capire quali sono gli emendamenti ricevibili. "Se le opposizioni faranno ostruzionismo, la commissione chiudera' i lavori alle 13 e gli emendamenti non discussi saranno esaminati in consiglio regionale, se invece si vuole parlare per trovare una intesa e andare in aula per approvare rapidamente, rimuovero' il contingentamento. Altrimenti, si andra' avanti a oltranza".
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Ancora una fumata nera per l'esame nel merito di bilancio e finanziaria regionale 2014 da parte delle commissioni riunite in sessione congiunta. Stamani, i commissari hanno audito di nuovo i sindacati che, come ha spiegato il presidente della commissione Bilancio, Emilio Nasuti, hanno chiesto di essere ascoltati di nuovo. Sono intervenuti i segretari regionali della Cgil, Gianni Di Cesare, e della Cisl, Maurizio Spina. I lavori delle commissioni nel merito dovrebbero cominciare nel pomeriggio, ma non sono escluse altre sorprese alla luce del clima di confusione e incertezza che si sta respirando. A questo punto, si annuncia un vero e proprio braccio di ferro tra la maggioranza di centrodestra e le opposizioni che hanno presentato circa 1500 emendamenti in commissione per denunciare la contrarieta' sulle due bozze presentate dal centrodestra. I primi puntano ad approvare con una maratona bilancio e finanziaria entro il 31 dicembre, i secondi puntano a costringere il centrodestra all'esercizio provvisorio, cioe' amministrare nei primi mesi del 2014, spendendo un dodicesimo delle poste inserite nello scorso bilancio, nell'ultimo anno di mandato della gestione del presidente, Gianni Chiodi. Intanto, cambiando ancora una volta decisione, Nasuti ha spiegato che i tempi non saranno contingentati "perche' si andra' avanti a oltranza, giorno e notte". "Mi metto a disposizione di chi vuole discutere, in commissione o in consiglio non fa differenza, i nodi vanno affrontati sperando di chiarire e trovare una intesa sul migliore bilancio possibile nell'ultimo momento di difficolta' prima che l'anno prossimo si possa tornare programmare lo sviluppo in virtu' del successo della nostra azione di risanamento".
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