"Sono mosso da una grande ambizione da riversare, pero', non solo in un'urna. Vorrei, invece, poter raccontare che questi cinque anni hanno davvero cambiato il corso delle cose". E' questo il cuore del messaggio che il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, affiancato dagli assessori e dal direttore generale Cristina Gerardis, ha voluto consegnare, questo pomeriggio, ai vertici amministrativi della strttura regionale, Capi Dipartimento e dirigenti, convocati a Borgo Spoltino per una riflessione a trecentosessanta gradi sui quasi dodici mesi di governo gia' trascorsi e sui quasi cinquanta ancora da passare. "Oggi - ha sottolineato D'Alfonso - tra cose che funzionano e criticita', darei un sette alla Regione Abruzzo. Perche' si passi ad un bel nove come valutazione, lasciando il dieci alla virtuosa Baviera - ha proseguito - bisognera' ragionare per obiettivi. Un esemmpio? Mi piacerebbe che il prossimo dirigente del settore patrimonio della Regione fosse in grado di proporre un'idea di utilizzo delle strutture di proprieta'. In questo modo, si eviterebbe che una struttura del niente come quella che sorge a Salvaiezzi di Chieti, costata la bellezza di dieci miliardi di lire, rimanesse unitizzata per anni nel piu' competo degrado". In merito, poi, al cospicuo plafond di risorse, pari a circa 1 miliardo 728 milioni di euro, a disposizione della Regione Abruzzo per lo sviluppo e la crescita, il presidente della Giunta ha chiaramente invitato Capi Dipartimento e dirigenti ad "evitare atteggiamanti da 'Alfredino nel pozzo' che si aiuta con i gomiti per uscire fuori ma non va avanti. Inoltre - ha aggiunto - vorrei che venisse cancellata, una volta per tutte, la stagione dei progetti sponda. Quello che serve e', invece, un approccio adulto sia rispetto all'impiego delle risorse che riguardo alla definizione degli obiettivi". A tal proposito, D'Alfonso ha snocciolato una serie di priorita' da affrontare e di "risulati pilastro" da centrare da qui alla fine della lesgislatura. "Si tratta di risorse importanti sia per l'agricoltura che per il nuovo FAS e per il POR - ha ricordato il capo del'Esecutivo - ma sono a disposizione fondi cospicui anche l'agenda digitale e l'edizlizia sanitaria. Allora - ha rilanciato - vi invito a giocare d'anticipo stimolando in una sorta di combattimento di idee anche associazioni, imprenditori, amministrazioni comunali ma dobbiamo partire prima per fAre in modo che ci sia sempre combinazione ideale di tempi con le procedure".
"L'innovazione e' la realizzazione dell'improbabile". Il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ha usato una frase dell'imprenditore milanese Piero Bassetti, da lui definito "il piu' grande innovatore e la migliore intelligenza d'Europa", per far comprendere che "non c'e' innovazione nella certezza. E' necessario, invece - ha sottolineato il Presidente - portarsi mentalmente il lavoro a casa poiche' spesso le soluzioni ai problemi arrivano proprio quando si e' sganciati dal contesto lavorativo. Le intuizioni migliori nascono cosi'. Serve una dedizione del genere ad un dirigente della Pubblica amministrazione". Poi, il presidente della Giunta ha riproposto "il tema degli arretrati o precedenti amministrativi che devono far parte del costituito lavorativo di una Regione. In questo - ha continuato - ci aiutera' anche la tecnologia ma una cosa e' certa: ricostruire chi fa cosa negli ospedali cosi' come negli uffici amministrativi in termini di atti e di procedure sarebbe una rivoluzione e ci farebbe guadagnare anche l'affettuosita' del cittadino. Il punto di intesa al quale bisognera' approdare resta, pertanto, la precisazione degli obiettivi poiche', stabiliti questi, sara' possibile immaginare che ciascuno si muova e si organizzi in piena autonomia per il loro raggiungimento". D'Alfonso ha poi messo l'accento sull'importanza "di capire qual sia la strutturazione tra l'obiettivo di natura politca, quello di natura dipartimentale, l'obiettivo di natura dirigenziale e poi l'efficacia del lavoro della struttura sottostatnte. Giuliano Amato diceva che nell'alta amministrazione quasi si compiegano dimensione politica e dimensione realizzativa. Per questo - ha concluso - cerchiamo di rendere questo incontro un momento di lavoro di alta amministrazione".
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