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Pubblicato il 17/06/2014 13:01

D'Alfonso: un grande progetto per il rilancio delle imprese in Abruzzo

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" Sul fronte bonifica siamo ancora alla fase delle pre-impostazioni" ha detto il governatore a proposito della discarica di Bussi

 "Le imprese devono sapere che io voglio mettere in campo, assieme a tutta la mia squadra, un grande progetto di rilancio dell'economia e della societa' abruzzese, sapendo che mi interessa la produzione di ricchezze e di lavoro". Lo ha affermato il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, a margine dell'incontro, promosso dalla Camera del Lavoro di Pescara, dal titolo "Il ruolo dell'industria in una ipotesi di sviluppo sostenibile della provincia di Pescara", che si e' svolto nel capoluogo adriatico. "Anche le imprese - ha sottolineato D'Alfonso - devono fare, come sanno fare, tutto il loro dovere, perche' qui la sfida riguarda i decisori pubblici, il mondo del sindacato, quindi le forze del lavoro, e naturalmente le imprese, che devono produrre ricchezza, devono dare luogo a fatti a rilevanza economica e anche a fatti a rilevanza sociale. Loro devono sapere che avranno non solo l'aiuto, ma l'armonia da parte dei decisori pubblici che consentiranno risorse finanziarie, normative e programmatiche". "Noi - ha aggiunto il governatore nel corso del suo intervento durante i lavori - avremo poteri funzionali e struttura di vertiche che ripetutamente chiederanno alle imprese 'come va e cosa ti serve'. Ho imparato in giro per l'Europa come si declina la funzione del potere pubblico in favore delle imprese. Imprese - ha concluso D'Alfonso - che devono avere la capacita' di rompersi la schiena per l'innovazione e per conquistare i mercati. Non possono collocarsi sugli spalti delle aspettative, ma devono imparare il giansenismo comportamentale". 

 "L'ente Regione Abruzzo non dispone di una tradizione amministrativa. Abbiamo un'organizzazione per cui ogni volta che accade qualcosa e' come se accadesse per la prima volta. Questo non riguarda l'ultimo Governo, ma e' partito dal '90. Se non c'e' un pensiero a monte - ha detto il governatore - tutto quello che puo' capitare a valle e' il niente che al massimo somiglia alla pornografia, ma non e' capacita' decisionale. C'e' chi ha partecipato a degli 'Osanna' perche' in Abruzzo si riusciva a spendere: l'obiettivo non e' la spesa, bensi' l'investimento. Quello che serve e' la rinvenibilita' dei risultati". "Nei prossimi sette anni avremo due miliardi di euro da investire - ha proseguito il presidente -. Rilevo una disabitudine a intercettare la carne e il sangue vivi della societa'. Bisogna stabilire potentemente un percorso di vita comune. L'impressione che ho avuto andando in Regione - ha detto ancora D'Alfonso - e' un insieme di acronomi societari che hanno svilito il ruolo della struttura amministrativa rispetto a cio' che c'e' da fare. Ora - ha concluso - e' come se avessimo una lavagna bianca, che riempiremo noi scrivendo sotto dettatura democratica". 

"Come facciamo a rilanciare la nostra regione se poi abbiamo queste ferite?". Se lo e' chiesto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso a proposito della vicenda della megadiscarica dei veleni della Valpescara, sottolineando che per la bonifica "50 milioni di euro sono una finestrella". "Quella di Bussi - ha aggiunto - e' una vicenda che andrebbe giudicata andando in marcia indietro a piedi. Vi pare possibile che sia stata la Corte d'Assise a richiedere l'istituzione del registro dei tumori e grazie al clamore della stampa noi capiamo che quella e' la priorita'? - si e' chiesto il governatore -. Sul fronte bonifica siamo ancora alla fase delle pre-impostazioni", ha chiuso D'Alfonso.

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