La compagnia assicurativa della Asl Lanciano Vasto Chieti ha disposto il pagamento, per conto della stessa Azienda sanitaria, di 1 milione e mezzo di euro alla famiglia del ragazzo cui i giudici del Tribunale di Chieti hanno riconosciuto in primo grado un risarcimento di 3,3 milioni di euro per i danni subiti al momento della nascita, avvenuta alla fine degli anni Novanta nell'ospedale teatino. Lo annuncia in una nota l'ufficio stampa della Asl. Il padre del giovane si era incatenato nei giorni scorsi davanti al Santissima Annunziata per vedere riconosciuti i suoi diritti e aveva poi incontrato il direttore generale e il direttore amministrativo della Azienda sanitaria. La situazione si e' sbloccata proprio grazie all'intervento diretto dei vertici aziendali e dell'avvocato Giovanni Mangia, legale della Asl nel procedimento civile che la stessa Asl aveva intentato da tempo nei confronti della compagnia assicurativa per ottenere il versamento della somma dovuta al ragazzo. La compagnia, infatti, non aveva finora ottemperato alla richiesta dell'azienda di risarcire la famiglia nei limiti del massimale, proprio 1 milione e mezzo di euro, previsto dal contratto di assicurazione. Nel frattempo le parti restano in attesa della sentenza della Corte d Appello dell'Aquila, prevista verosimilmente entro la prossima estate, con la quale si definira' l'esatto ammontare del risarcimento eventualmente dovuto dalla Asl alla famiglia del ragazzo. Rimane aperta anche la questione relativa alla necessita' di sottoporre il ragazzo a cure all'estero, non di competenza diretta della Asl, ma la cui eventuale autorizzazione dipende da una Commissione della Regione Abruzzo.
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