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Pubblicato il 11/04/2014 13:01

Discarica Bussi, ricusato il presidente della Corte d'Assise

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La Corte d'Appello ritiene che "il presidente Spiniello abbia manifestato, fuori dalle funzioni esercitate, un 'parere', sull'esito del procedimento"

Il presidente della Corte d'Assise di Chieti, Geremia Spiniello, che si occupa del processo riguardante la mega discarica di Bussi, e' stato ricusato. Lo ha deciso la Corte d'Appello dell'Aquila, che ha dunque accolto l'istanza di ricusazione presentata dagli avvocati della Montedison. I difensori avevano chiesto la ricusazione sostenendo che il giudice in un'intervista avrebbe anticipato il suo giudizio sull'esito del processo. Alla sbarra, con l'accusa di avvelenamento delle acque e disastro ambientale doloso, ci sono 19 imputati quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison.La Corte d'Appello ritiene che "il presidente Spiniello abbia manifestato, fuori dalle funzioni esercitate, un 'parere', sull'esito del procedimento". E' il passaggio saliente della decisione della Corte d'Appello dell'Aquila che ha accolto l'istanza di ricusazione, presentata dagli avvocati della Montedison, nei confronti del presidente della Corte d'Assise di Chieti, Geremia Spiniello, che si occupa del processo riguardante la mega discarica della Val Pescara.
Nel mirino la frase "umanamente nessuna idea perche' non abbiamo ancora guardato gli atti, pero' sicuramente e' un processo importante, noi daremo giustizia al territorio", pronunciata dal presidente Spiniello nel corso di un'intervista televisiva rilasciata al termine dell'udienza del 7 febbraio scorso. Secondo i giudici "i timori degli imputati circa la sussistenza dei requisiti di terzieta' e d'imparzialita' del presidente Spiniello siano oggettivamente giustificati, poiche' essi non si fondano su meri sospetti, ma su dato oggettivo rappresentato da un'espressione che, indipendentemente da quale sia stato il concetto che il giudice ha inteso esprimere, legittima il venir meno, negli imputati, della fiducia sul fatto che nel processo in corso il valore d'imparzialita' rimanga soddisfatto, nonche' il loro convincimento circa l'ineludibilita' di un esito sfavorevole".

La Corte d'Appello ritiene che "il presidente Spiniello abbia manifestato, fuori dalle funzioni esercitate, un 'parere', sull'esito del procedimento". E' il passaggio saliente della decisione della Corte d'Appello dell'Aquila che ha accolto l'istanza di ricusazione, presentata dagli avvocati della Montedison, nei confronti del presidente della Corte d'Assise di Chieti, Geremia Spiniello, che si occupa del processo riguardante la mega discarica della Val Pescara.
Nel mirino la frase "umanamente nessuna idea perche' non abbiamo ancora guardato gli atti, pero' sicuramente e' un processo importante, noi daremo giustizia al territorio", pronunciata dal presidente Spiniello nel corso di un'intervista televisiva rilasciata al termine dell'udienza del 7 febbraio scorso. Secondo i giudici "i timori degli imputati circa la sussistenza dei requisiti di terzieta' e d'imparzialita' del presidente Spiniello siano oggettivamente giustificati, poiche' essi non si fondano su meri sospetti, ma su dato oggettivo rappresentato da un'espressione che, indipendentemente da quale sia stato il concetto che il giudice ha inteso esprimere, legittima il venir meno, negli imputati, della fiducia sul fatto che nel processo in corso il valore d'imparzialita' rimanga soddisfatto, nonche' il loro convincimento circa l'ineludibilita' di un esito sfavorevole".


Secondo i giudici "e' irrilevante che la frase oggetto di doglianza 'noi daremo giustizia al territorio' sia stata preceduta dalla specificazione del mancato esame degli atti del processo. Perche' questo, lungi dall'evidenziare l'assenza di pregiudizi, che necessariamente connota l'atteggiamento del giudice nella fase pre- decisionale, lo caratterizza oggettivamente con una possibile, e per cio' solo inaccettabile, motivazione finalistica della successiva lettura e interpretazione degli atti processuali".
La Corte ha quindi dichiarato "la fondatezza della dichiarazione di ricusazione" disponendo, "che mantengano efficacia tutti gli atti compiuti dal giudice ricusato fino alla conclusone dell'udienza del 28 marzo 2014".

 

 

Il consigliere provinciale Enisio Tocco, ex sindaco di Alanno, componente della commissione consiliare Ambiente, ha chiesto oggi al presidente della commissione, Roberto Pasquali, di convocare la prossima settimana i dirigenti o responsabili degli enti competenti alla verifica della qualita' delle acque nel periodo compreso tra il 2004 e oggi, e cioe' Aca (Azienda consortile acquedottistica), Arta (Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente), Asl, e altri ancora, per discutere delle vicende relative alla maxi discarica in Val Pescara.

Tocco punta a "fare definitivamente chiarezza sulle eventuali responsabilita' delle istituzioni che all'epoca si occupavano del ciclo idrico". Si potrebbe anche pensare, per il consigliere provinciale, di invitare a Pescara il commissario nominato dal Governo, Adriano Goio. "E' necessario, dice Tocco, fare chiarezza sulla vicenda ed escludere completamente le responsabilita' dei sindaci che si sono succeduti dal 2004 ad oggi, che non hanno mai ricevuto in questi anni comunicazioni, ne' formali ne' informali, sull'inquinamento delle acque. I sindaci, aggiunge Tocco, possono pertanto costituirsi parte civile nei confronti degli eventuali responsabili, e alcuni primi cittadini si sono gia' attivati in tal senso nei confronti della Montedison. In questa vicenda, conclude Tocco, i sindaci sono parte lesa, quali rappresentanti dei cittadini, e se avessero saputo non avrebbero esitato ad attivarsi a tutela della popolazione e della salute pubblica"

 Tocco e l'assessore provinciale all'Ambiente Mario Lattanzio lanciano poi un messaggio rassicurante sulla situazione attuale. "Nei comuni del Val Pescara l'acqua che sgorga dai rubinetti e' pulita, non c'e' inquinamento, e in questi comuni ci sono delle attivita' produttive che usufruiscono di questo bene, che e' oligominerale e certificato dagli enti preposti" - fa notare l'assessore.

 

 

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