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Pubblicato il 24/10/2014 10:10

Edilizia, è crisi nera per le piccole imprese

abruzzo, cna, edilizia

A Pescara nel 2013 è stato perso il 68% vendite 2006

Una crescita costante tra 2000 e 2011, prima della caduta drastica degli ultimi due anni: e a pagare il prezzo piu' alto sono state quasi soltanto le imprese artigiane. Questo l'andamento delle imprese edili in Abruzzo, nella fotografia che nel pomeriggio di oggi traccera' il presidente regionale di Cna Costruzioni Abruzzo, Nicola Cerretano, aprendo i lavori del convegno "Il mercato delle costruzioni in Abruzzo tra crisi e nuove prospettive", in programma a Pescara, nella sala Petruzzi, in via delle Caserme, con inizio alle 15.30. Tra 2000 e 2011, complice il sisma del 2009 che ha messo in ginocchio gran parte dell'Abruzzo, spiegano i dati elaborati per la Cna Abruzzo da Aldo Ronci, nella nostra regione si e' assistito a una crescita costante del settore edile: nel 2000, infatti, le imprese di costruzione ammontavano a 13.869 unita', divenute 20.499 nel 2011 (+6.630); in valore percentuale, l'incremento e', stato del 47,8%, contro una media nazionale del 40,5%. Tra il 2011 e il 2013, al contrario, le imprese di costruzione in Abruzzo hanno marciato a passo di gambero: perche' all'appello sono venute a mancare 1.149 unita', fissando a 19.350 il numero complessivo. Anche in questo caso, ma in negativo, Abruzzo piu' "veloce" del resto d'Italia quanto a percentuali: in soli due anni perso il 5.6% (media Italia - 4,6%). Tra le province - sempre negli ultimi due anni anni - male soprattutto Teramo (-431) e Chieti (-312); mentre all'Aquila (-233) e soprattutto Pescara (-173) le riduzioni sono state meno consistenti. A pagare il prezzo piu' alto della caduta del mercato delle costruzioni sono state le micro imprese: le 1.149 imprese perdute tra 2011 e 2013 sono infatti frutto della flessione subita dall'artigianato (1.179 in meno) contro un aumento modesto (+30) di quelle di maggiori dimensioni. Tradotto in percentuale, la flessione delle imprese artigiane in Abruzzo e' stata dell' 8,5% (media Italia -5,5%), mentre le imprese non artigiane sono cresciute dello 0,5%, in controtendenza con la riduzione del 2,5% italiana.

 Se si ferma la riqualificazione, che rappresenta il 67% del valore della produzione in edilizia, il mercato delle costruzioni e' morto. All'orizzonte si profila, tra la fine del 2014 e il 2015, una ripresa del mercato immobiliare, dopo la grande "gelata" degli ultimi anni, ma deve essere assecondata, soprattutto grazie all'innovazione tecnologica, che sta cambiando il volto delle attivita' del settore. Perche' "il mondo delle costruzioni sta entrando in un'altra epoca, un'autentica rivoluzione del settore delle costruzioni". Lo ha detto Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme - il Centro di ricerche economiche sociali e di mercato per l'edilizia e il territorio - aprendo nel pomeriggio, a Pescara, nella sala Petruzzi di via delle Caserme, il convegno organizzato dalla Cna regionale, dal titolo "Il mercato delle costruzioni in Abruzzo tra crisi e nuove prospettive". "Il 67% del valore della produzione - ha ricordato - e' dato dagli interventi di manutenzione ordinaria degli edifici, un settore trainante anche in altri Paesi europei". "Nel Duemila - ha aggiunto - la figura piu' rilevante della nostra economia e' stata personificata dall'immobiliarista: c'erano guadagni assicurati per tutti. Questo, prima della crisi, che ha avuto in Italia caratteri specifici, investendo in pieno il settore". Le riqualificazioni, dunque, rappresentano per il mondo delle imprese di costruzioni - soprattutto le piu' piccole - un'autentica boccata d'ossigeno. Perche' le compravendite di nuovi immobili, invece, sono ai minimi storici: a Pescara, ad esempio, dopo il picco positivo del 2006, nel 2013, dunque in piena crisi, si e' perso il 68% del mercato, con invendute soprattutto le nuove costruzioni. Tutto cio', mentre a livello nazionale i bandi di gara per le opere pubbliche hanno ripreso a crescere (+70% in questo scorcio del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno prima), cosi' come le aggiudicazioni (+ 27%). Prima di lui, ricordando i dati negativi impressionanti che caratterizzano in Abruzzo l'andamento delle imprese edili negli ultimi anni, il presidente regionale di Cna Costruzioni, Nicola Cerretano, ha ricordato i ritardi nella ricostruzione dell'Aquila ("La delusioni piu' grande, le piccole imprese sono state tagliate fuori del tutto"), sollecitando l'aggregazione delle micro imprese del settore.

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