La "forza e il coraggio" di Maurizio Berardinucci, il vigile del fuoco morto sabato scorso per le conseguenze dell'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio avvenuta a luglio nel Pescarese, sono stati sottolineati, nel corso della cerimonia funebre nella cattedrale di San Cetteo, dall'arcivescovo di Pescara Penne, Tommaso Valentinetti. Rivolgendosi ad una chiesa gremita, Valentinetti, rifacendosi al Libro di Giobbe e al Vangelo di Giovanni, ha messo in evidenza che nel giorno in cui si celebrano tutti i defunti, siamo costretti a fare i conti con la realta' della morte che rapisce i nostri cari, rapisce tutti noi, e questo e' il mistero della fede.
La morte - ha aggiunto - non e' l'ultima nemica e sara' vinta per sempre". Ha quindi ricordato Maurizio che con "generosita' e piena disponibilita' si e' lanciato nel soccorso di chi era in pericolo e dopo un lungo soffrire e' tornato alla casa del Padre. La risposta ai tanti perche' su questa morte - ha detto sempre l'arcivescovo - puo' venire solo dalla fede, dalla speranza e dalla carita'". La "verita'" della "vita eterna", per Valentinetti, "ci deve consolare e deve essere piu' forte della morte. E' difficile, ha proseguito, dire parole di consolazione a chi rimane, alla famiglia e ai colleghi, oggi, ma questa e' la volonta' di Dio". Alla cerimonia ha assistito il tenore di Montesilvano Piero Mazzocchetti che ha intonato, tra l'altro, l'Ave Maria.
"Maurizio era gioviale ed altruista, sempre pronto all'azione e per questo si e' distinto in numerosi interventi di soccorso in cui ha dato prova di essere animato dai piu' grandi e veri ideali che ispirano un lavoro cosi' particolare". E' il ricordo del vigile eroe Maurizio Berardinucci tracciato dal comandate provinciale di Pescara Pietro Di Risio, durante la cerimonia funebre del pompiere morto sabato a Roma, a seguito delle ferite riportate nella esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio fratelli Di Giacomo.
"Il compito di rappresentare il vuoto lasciato da Maurizio - ha proseguito Di Risio - nella famiglia dei vigili del fuoco di Pescara e' sicuramente piu' grande di me, tuttavia come comandante non posso sottrarmi al dovere di testimoniare a nome di tutti i colleghi l'eredita' che abbiamo ricevuto da Maurizio affinche' ci aiuti a crescere come uomini e come soccorritori. Quel giorno del 25 luglio scorso, e' partito insieme ai suoi colleghi nel tentativo disperato di salvare vite umane ben sapendo il pericolo che quella situazione infernale poteva rappresentare. In questi mesi di degenza si e' fatto ben volere da tutti, e' diventato un vigile del fuoco simbolo di altruismo e sacrificio. Maurizio - ha proseguito - e' vissuto per donarsi a quanti invocano aiuto anche in condizioni estremamente difficili". Di Risio ha infine ribadito il coraggio, l'impegno di Maurizio e "il suo cuore pieno di amore per gli altri. Maurizio - ha concluso - rappresentera' per noi i valori ispiratori del nostro lavoro di vigili del fuoco, il senso di sacrifico e l'amore per tutti i nostri concittadini bisognosi di aiuto. Ciao Maurizio".
Tra i messaggi letti durante la cerimonia anche quello del capo squadra a riposo dei vigili del fuoco di Modena, citta' dove ha prestato servizio prima di arrivare Pescara.
"Te ne sei andato troppo presto per fare cio' che amavi: prestare soccorso anche a costo della tua stessa vita come hai dimostrato la mattina del 25 luglio". E' uno dei momenti piu' toccanti della cerimonia funebre di Maurizio Berardinucci, il pompiere morto sabato a Roma, a seguito delle ferite riportate nella esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio fratelli Di Giacomo. A parlare e' una delle figlie del vigile eroe che tra le lacrime e la commozione dei presenti ha ricordato il padre. "Non hai - ha proseguito - esitato neanche un attimo, purtroppo, dopo tre mesi da quella mattina ci hai lasciato. Tutti ti definiscono eroe, parlano di te come una persona speciale, per noi lo sei sempre stato papa'. Non abbiamo avuto abbastanza tempo per dimostrarti il bene che ti volevamo, ma anche con le piccole incomprensioni abbiamo cercato sempre di darti tutto il nostro amore. Ora che ci stai guardando da lassu' , ora che sentiamo veramente la tua mancanza capiamo quando tu fossi estremamente importante: l'uomo piu' importante della nostra vita . Ti vogliamo bene papa' ".
"Esprimo i miei sentimenti di profondo cordoglio e di affettuosa vicinanza". E' il messaggio del ministro dell'Interno Angelino Alfano rivolto alla famiglia del vigile eroe Maurizio Berardinucci e al Corpo dei vigili del fuoco, letto durante la cerimonia funebre del pompiere morto sabato a Roma, a seguito delle ferite riportate nella esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio fratelli Di Giacomo. Alla cerimonia hanno partecipato il capo dipartimento dei vigili del fuoco Alberico Di Pace, il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco Alfio Pini.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: