Omicidio colposo. Con quest'accusa il gup del tribunale di Lanciano ha rinviato a giudizio sette persone tra medici e infermieri del reparto di urologia dell'ospedale Renzetti di Lanciano. I fatti riguardano la morte di Vincenzo Papaleo, un uomo della provincia di Catanzaro deceduto due anni fa in Calabria. Nell'addome di Papaleo l'equipe di urologia di Lanciano avrebbe lasciato una garza dopo un intervento chirurgico operato nell'ospedale Renzetti. Secondo l'accusa, a distanza di due anni dall'intervento, le condizioni di Papaleo si sarebbero aggravate fino a provocarne la morte proprio per quella garza che gli operatori sanitari avrebbero lasciato nel suo addome. Ad aprire l'inchiesta fu la procura di Catanzaro, che poi trasmise gli atti alla procura di Lanciano in quanto ufficio competente per territorio.
Il gup Francesca Del Villano Aceto ha fissato al prossimo 11 ottobre la prima udienza del processo per omicidio colposo: tra i rinviati a giudizio il primario del reparto di Urologia di Lanciano, Carlo Maniero, l'aiuto Antonio Marinari, l'anestesista Alberto Ricciuti e quattro infermieri professionali, Maria Cavacini, Nina Fedele, Giuseppina Scutti e Emanuele Fedele. La moglie e i tre figli di Papaleo non si sono costituiti parte civile nel processo.
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