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Pubblicato il 13/02/2015 16:04

Il ministro Poletti a Pescara: usare di meno e meglio le strutture sanitarie

pescara, poletti

"Un favore alle imprese? Quando i sindacati mi spiegheranno che e' meglio un co.co.co. di un'assunzione a tempo indeterminato avranno ragione". Lo ha detto il ministro del Welfare Giuliano Poletti a margine del forum regionale sulle politiche sociali in Abruzzo che si tiene a Pescara. "Il tema e' un altro - ha proseguito Poletti - si pensa che se una cosa e' utile all'impresa non lo sia per il lavoratore, mentre e' l'esatto opposto, se e' utile ad una impresa non fa male al lavoratore. Leviamoci una volta per tutte questa idea di torno", ha concluso Poletti il quale confermato che i decreti delegati sulla riforma dei contratti di lavoro saranno pronti per il 20 febbraio

"Costruire una relazione tra sociale e sanitario. Bisogna usare di meno e meglio le strutture sanitarie, creare una maggiore relazione con il territorio e le famiglie. Molte problematiche sociali finiscono per diventare sanitarie perche' non le cogliamo nella loto condizione". Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, a margine del forum regionale sulle politiche sociali in corso a Pescara. 
   La linea che si deve seguire per il ministro prevede "meno trasferimenti e meno persone che aspettano che arrivi qualcosa e piu' comunita' che si organizzano e piu' logiche di presa in carico". Ad esempio una persona che cerca lavoro - ha spiegato - va aiutata a creare le condizioni per trovare occupazione altrimenti, "se si fa solo integrazione di reddito, rimarra' stabilmente in una condizione di difficolta' e questo diventa un problema insormontabile, e' una situazione tossica. E se anche nella storia questo metodo ha prodotto risultati, ora bisogna cambiare".

 "Il governo viene criticato ogni tanto perche' si discute poco, ci si confronta poco e si concerta poco ma noi ci assumiamo tutta le responsabilita' di prendere le decisioni. Se facciamo qualcosa o non la facciamo la responsabilita' e' nostra e non diciamo che abbiamo fatto o non fatto qualcosa perche' ce lo ha chiesto qualcuno o perche' non lo voleva qualcuno". Parole, queste, del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti nel corso del forum regionale sulle politiche sociali. "Una scelta diversa", quella del Governo su questo punto, rispetto al passato. "L'Italia sta morendo per la mancanza di assunzione di responsabilita'", dovuta al fatto che tutti si "scansano" di fronte alla responsabilita' per scaricarla su qualcun altro". Poletti nel suo intervento ha puntato molto sulla responsabilita' individuale dei singoli cittadini e sull'impegno di ciascuno, che non puo' mancare, ma ha voluto concludere parlando delle responsabilita' di chi amministra la cosa pubblica. "Chi governa, chi rappresenta i cittadini, deve dare l'esempio e prendersi la responsabilita' degli atti che compie" ha detto Poletti. 

 "Nove volte su dieci non e' la legge la soluzione. Molte volte le questioni sono state risolte, in Italia, non per la legge ma perche' qualcuno ha inventato una soluzione, cioe' qualcuno ha pensato cosa si poteva fare e come si poteva fare". Lo ha detto stamani a Pescara il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti intervenendo al forum regionale sulle politiche sociali. Il ministro ha fatto riferimento, ad esempio, al tema della psichiatria, che e' stato "risolto con le comunita' e con le cooperative di utenti e la chiusura dei manicomi. Le rispose - ha fatto notare - non sono arrivate dalla legge ma dalla societa'", ha evidenziato nel suo intervento tutto teso a mettere in luce il ruolo strategico che la societa', cioe' la comunita' intesa come singoli cittadin puo' avere

"La legge - ha aggiunto - ha fotografato la realta' e gli ha dato un contorno". Una risposta, questa, a chi pensa che per risolvere ogni problema sia sufficiente una legge. Non si puo' pensare, per il ministro, di proseguire le politiche di trasferimento monetario e nello stesso tempo di avviare delle politiche di inclusione e presa in carico perche' "non ci sono i mezzi per farlo" ma si deve "costruire una politica di presa in carico" basata sull'intervento dei singoli e per gli interventi in cui non puo' intervenire il pubblico 'da Roma', puo' di certo intervenire 'la comunita'' che circonda chi si trova in difficolta'. Per quanto riguarda il Governo - ha detto ancora - "la scelta e' di passare dalle politiche di trasferimento a una politica di servizi", in campo sociale.

 Per il ministro Poletti bisogna "evitare parcheggi" perche' quelle politiche sociali erano figlie di un epoca che non torna piu'. "Abbiamo bisogno di politiche del lavoro attive, e quando mi contestano che la flessibilita' produce precarieta' io risponde che questo rischio e' gia' in corso e dobbiamo ridimensionarlo. Noi puntiamo su un nuovo contratto indeterminato non perche' prima non ci fosse un contratto nazionale indeterminato - prosegue Poletti - ma perche' con le vecchie politiche del lavoro solo il 15% dei nuovi assunti era a tempo indeterminato. Nessuno ha mai pensato a quel rimanente 85%: noi vogliamo che da quel 15% si passi almeno al 50%. Questo non puo' essere visto come un favore alle imprese", ha concluso

C'e' il pienone all'Aurum per il Forum regionale sulle politiche sociali che fa il punto della situazione in Abruzzo. Per l'assessore Marinella Sclocco, soddisfatta per le numerose presenze, "questa e' la dimostrazione che il territorio ha bisogno di consolidare e ricostruire le sue politiche sociali: e' positivo, mi dicono che non si era mai vista tanta gente del settore tutta insieme". L'assessore Sclocco saluta anche "la vicinanza del ministro Poletti, che testimonia l'attenzione del Governo sulle riforme che stiamo costruendo in Abruzzo: serve una maggiore responsabilita' collettiva, un welfare che riguardi tutti", ha concluso.

"Non si sa se ci sara' la ripresa, ma l'Italia ha un potenziale incredibile". Queste le parole del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, intervenuto stamani a Pescara al forum regionale sulle politiche sociali. "L'Italia - ha osservato nel suo intervento - ha un territorio meraviglioso, arte e storia da vendere, capacita' imprenditoriali incredibili, esportazioni che vanno bene in vari settori, dalla manifattura all'automazione, e siamo capaci di essere all'avanguardia su piu' fronti. Si devono togliere quei vincoli, quei limiti, la burocrazia e tutte quelle cose che fanno si' che uno preferisca stare ad aspettare per vedere se arriva qualcosa piuttosto che alzarsi, tirarsi su le maniche e fare la sua parte". In questo quadro - ha fatto notare - "la politica deve dare l'esempio e fare quello che dice di fare, non si puo' comportare in maniera diversa" rispetto a quanto afferma.

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