Il Comitato di sicurezza finanziaria (CSF), presieduto dal direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via, ha condotto la prima analisi nazionale dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Tale analisi e' stata effettuata in applicazione delle nuove raccomandazioni del Financial Action Task Force - Gruppo d'azione finanziaria (FATF-GAFI), con l'obiettivo di identificare, analizzare e valutare le minacce di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, individuando quelle piu' rilevanti, i metodi di svolgimento di tali attivita' criminali, le vulnerabilita' del sistema nazionale di prevenzione, di investigazione e di repressione di tali fenomeni, e quindi i settori maggiormente esposti a tali rischi. La minaccia attuale che fenomeni di riciclaggio di denaro interessino la nostra economia e' giudicata molto significativa, il valore piu' alto della scala di valutazione utilizzata dal modello di analisi. Corruzione, evasione fiscale, narcotraffico, reati fallimentari e usura alcune delle condotte criminali piu' preoccupanti. La criminalita' organizzata italiana ma anche straniera operante nel territorio, e' la modalita' prevalente con cui i crimini sono perpetrati. Con esclusione dell'evasione fiscale la quasi totalita' delle condotte criminali, inclusa la corruzione, e' per larghissima parte e, in talune ipotesi esclusivamente, riconducibile al crimine organizzato (es. narcotraffico, estorsione, gioco d'azzardo, traffico illecito dei rifiuti, contrabbando e contraffazione).
Sebbene non esista una stima unica e ufficiale del valore economico delle attivita' criminali, le varie valutazioni (talune sino al 12% del PIL) concorrono a sostenere un giudizio di assoluta significativita' della minaccia che i proventi illeciti siano prodotti nel territorio nazionale e siano reimmessi nei circuiti economico-finanziari italiani e stranieri. L'eccessivo uso del contante e l'economia sommersa influenzano negativamente in modo molto significativo il livello di rischio del paese. Il contante e' considerato il mezzo di pagamento preferito per le transazioni riferite all'economia informale e illegale in quanto garantisce la non tracciabilita' e l'anonimato degli scambi. L'uso del contante nel paese non e' uniforme. Sulla base dell'assunto che il contante e' una misura - ancorche' parziale - del rischio di riciclaggio, si presenta un indicatore di rischio elaborato a livello provinciale. Si tratta di risultati preliminari di uno studio ancora in corso. Nel suo complesso, il sistema di prevenzione e contrasto italiano appare adeguatamente rispondente rispetto alla minaccia che proventi di attivita' criminali possano essere reinseriti nel sistema finanziario ed economico. Quanto al sistema di prevenzione, giocano un ruolo centrale i presidi antiriciclaggio applicati da banche, intermediari finanziari, professionisti e altri i soggetti obbligati. Gli obblighi non sono applicati da tutti in maniera uniforme.
Di tale eterogeneita' ne e' un esempio il difforme grado di segnalazioni sospette inviate all'Unita' di informazione finanziaria. Banche e Poste italiane hanno un rischio specifico elevato, ma anche dei presidi adeguati. Adeguati presidi sono presenti anche per le societa' di intermediazione mobiliare (SIM), le societa' di gestione del risparmio (SGR), rispetto a un rischio operativo rilevante, ma non massimo. Le fiduciarie cosiddette statiche, per tutta un'operativita' legata a schermare la proprieta' e la titolarita' di diritti, presentano oggettivamente un livello di rischio elevato. Il settore e' comunque presidiato dalle autorita' anche se si ritiene opportuno un ulteriore rafforzamento nell'applicazione dei presidi. Nel nostro paese emerge una crescente diffusione dei trust, situazione che genera diversi problemi in tema di trasparenza. Attivita' investigative e di analisi di operazioni sospette rivelano un frequente utilizzo del trust per finalita' illecite, in particolare per la commissione di reati tributari, di riciclaggio, fallimentari, di abuso di mercato, nonche' per schermare i patrimoni illeciti della criminalita' organizzata. Sul fronte della punibilita' dei reati, la criminalizzazione dell'autoriciclaggio si conferma essere un passo necessario.
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