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Pubblicato il 11/12/2014 22:10

La mappa delle criticità del trasporto ferroviario

 Tra i record negativi evidenziati dalla Campagna Pendolaria di Legambiente presentata oggi non ci sono solo i report sulle dieci peggiori linee italiane (Roma Termini-Ciampino-Castelli Romani, la Circumflegrea, la Bergamo-Milano, la Siracusa-Ragusa-Gela, la Portogruaro-Venezia. E ancora la Catanzaro-Lido-Lamezia Terme, la Salerno-Potenza e la Campobasso-Isernia-Roma) ma anche il dato shock del 21% di tagli ai servizi ferroviari in Abruzzo nel triennio 2011-2014 seguito da un per nulla confortante aumento del 25% del costo dei biglietti. Sui costi c'e' chi sta peggio con il record di aumento del costo dei biglietti dal 2011 a oggi e' stato in Piemonte con +47%, del 41% in Liguria, del 25% in Umbria, a fronte di un servizio che non ha avuto alcun miglioramento. Ci sono poi le linee cancellate, come e' accaduto in Piemonte con 14 linee tagliate negli ultimi 3 anni o per il collegamento Cremona-Piacenza. Una scelta che ha portato a cambi obbligati e in alcuni casi a tempi di percorrenza raddoppiati. E' quanto segnala Legambiente che oggi lancia la Campagna Pendolaria 2014, presentando le peggiori linee ferroviarie selezionate sulla base di situazione oggettive e proteste da parte dei pendolari italiani, che ormai sono costretti a fare viaggi infernali per arrivare a destinazione. 

Dal 2010 a oggi complessivamente si possono stimare in Italia tagli pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale, con differenze tra le diverse Regioni, ma dentro un quadro in cui diventa ogni giorno piu' difficile salire su un treno. A rendere evidente la situazione sempre piu' complicata che vivono i pendolari sono i tagli realizzati nelle diverse parti del Paese, con la riduzione del numero di treni lungo le linee, a cui si e' accompagnato in quasi tutte le Regioni italiane un aumento delle tariffe. Il Rapporto Pendolaria di Legambiente, che sara' presentato il 18 dicembre, evidenzia che rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% e le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, in larga parte dei casi non hanno investito né in termini di risorse né di attenzioni per recuperare la situazione. "Nel vedere la nostra regione - commenta il Presidente di Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco - subire tagli ai servizi e nel contempo avere un aumento dei costi non si puo' non porre l'attenzione su questo tema anche per tutti i risvolti negativi che comporta. Chiediamo un impegno concreto alla Regione Abruzzo, tenendo anche conto della recente fusione tra le societa' regionali dei trasporti pubblici, Arpa, Gtm e Sangritana, per migliorare la viabilita' su rotaie. Un segno tangibile di una scelta che guarda a un futuro sostenibile e rispettoso dell'ambiente"

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