La Provincia di Teramo ha visto accolto il suo ricorso dal Tribunale di Roma contro il Ministero dell'Interno e il Ministero delle Finanze per un importo di 15 milioni di euro. L'importo rappresenta i crediti vantati dall'ente per trasferimenti mai arrivati dal 1996.
"Vince Davide contro Golia - ha affermato a caldo il presidente Valter Catarra - e la notizia e' tanto piu' importante perche' questi sono soldi di cassa con i quali potremo pagare le imprese, far riaprire i cantieri fermi perche' l'ente non poteva pagare le ditte. Sono soldi che andranno al territorio per tutto il pregresso che si e' accumulato".
I 15 milioni di euro del decreto ingiuntivo riguardano, infatti, somme impegnate nei precedenti bilanci per investimenti di varia natura, somme, quindi, coperte da assegnazioni dello Stato per trasferimenti dovuti ma mai arrivati nelle casse dell'ente.
Una strada, quella del ricorso per decreto ingiuntivo, suggerito per prima dall'Unione delle Province Italiane ma non seguito da tutte le Province: oltre a Teramo, al momento altre quattro amministrazioni provinciali hanno vinto la loro causa contro il Governo: si tratta di Treviso, Venezia, Padova e Savona.
"Noi abbiamo proceduto facendoci certificare il debito dallo stesso Ministero delle Finanze - spiega il dirigente del settore finanziaro dell'ente, Leo Di Liberatore dopo una reiscrizione dei residui perenti". Altri sette milioni per i pagamenti alle imprese, infine, arriveranno dalla Cassa depositi e prestiti grazie al recente decreto legge sui pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione: "Anche in questo caso abbiamo dovuto certificare il debito - chiosa il dirigente Di Liberatore - e contiamo di poter cominciare a pagare dopo il 15 maggio"
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