"La Regione incontra il territorio". Si chiama cosi' il ciclo di incontri che la Regione Abruzzo ha promosso nelle sedi delle quattro Province, il primo dei quali e' previsto il 23 gennaio alle ore 9, in contemporanea a Pescara, L'Aquila, Chieti e Teramo. Il progetto e' stato illustrato oggi da Camillo D'Alessandro, sottosegretario alla giunta regionale. "Il cammino di "Regione incontra il territorio" comincia adesso - ha detto - e poi proseguira', una volta al mese, per tutto l'arco della nostra legislatura. Incontreremo i protagonisti del territorio, cioe' l'utenza della Regione Abruzzo, che e' composta da cittadini, imprese, famiglie, coloro che vivono e investono qui, e lo faremo non solo per raccontare loro cosa si sta facendo ma per sentire cosa si deve fare e poi, una volta stabilito il da farsi, delegare a loro il controllo se le cose che si dicono si fanno, e come si fanno. E' una rivoluzione copernicana - ha commentato - di una Regione che fino ad oggi ha edificato la distanza rispetto alla vita reale dei cittadini". D'Alessandro ha specificato anche come si svolgeranno gli appuntamenti. "Non poteremo solo gli eletti delle varie province ma i dirigenti, i direttori di struttura, i rappresentanti delle societa' degli enti regionali che sono titolari di erogazione di servizio pubblico, e quindi devono essere titolari del dovere dell'ascolto di cio' che accade sui territori". Nel dettaglio venerdi' prossimo l'assessore Paolucci sara' a Chieti il presidente D'Alfonso con l'assessore Sclocco a Pescara, il vicepresidente Lolli e l'assessore Di Matteo con il presidente del Consiglio Di Pangrazio andranno a L'Aquila e gli assessori Pepe e Mazzocca a Teramo, tutti seguiti da consiglieri regionali e tecnici. "C'e' stata una fase - ha concluso D'Alessandro - in cui si pensava che il web fosse la democrazia diretta invece la democrazia diretta e' cio' che accade nella vita reale dei territori. Per fare un esempio, solamente una Regione finta non si accorge che a 100 anni dal terremoto della Marsica c'erano ancora le baracche a Balsorano, rimaste intrappolate nella ignavia delle classi dirigenti. Noi abbiamo, anche come misura simbolo, stanziato delle risorse per smontarle, pari a 200mila euro, a cui poi se ne aggiungeranno altre"
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