"Come assessore alla sanità della giunta Del Turco non ho mai pagato, anzi ho bloccato i ricoveri impropri le prestazioni non dovute e portato i controlli dal 5% al 10% e successivamente era prevista la verifica delle fatture delle cliniche private al 50% per arrivare poi al 100%. Era un metodo per tagliare le unghie ai "Signori della sanità privata". Lo rivendica con orgoglio Bernardo Mazzocca nella prima parte della sua deposizione in aula al processo Sanitopoli in corso di svolgimento a Pescara. Mazzocca puntigliosamente riepiloga come la ex Giunta abbia fatto di tutto per arginare i debiti accumulati dalle Asl nelle precedenti gestioni politico, amministrative e regionali. Una deposizione tesa, fatta argomentando una serie di decisioni politico-istituzionali. In più occasioni l'intervento dell'ex assessore è stato interrotto dal pubblico ministero. Iniziative che sono state costantemente richiamate dal presidente del collegio giudicante Carmelo De Sanctis. L'accusa infatti ha sottolineato più volte il rapporto dell'ex giunta regionale a guida Del Turco con l'ingegner Masciarelli, allora a capo della Fira, Finanziaria Regionale, che controllava anche i budget delle Asl. Mazzocca ha sottolineato in più occasioni che l'ingegner Masciarelli, al pari di altri presidenti e cda di società controllate dalla Regione, era stato sostituito grazie alla legge regionale sullo spoil system. Mazzocca, tuttavia, ha ricordato più volte nel suo intervento che Masciarelli era stato presente alla redazione di una bozza di documento del piano di rientro. "Documento peraltro", ha scandito Mazzocca, "inviato a tutti i protagonisti della sanità, dalle cliniche, ai farmacisti, alle Asl e alle associazioni di categoria. Tutto è stato fatto nella massima trasparenza".
"Abbiamo fatto finalmente un po' di chiarezza sul piano di rientro e sulla seconda cartolarizzazione". Queste le parole dell'avvocato Ugo Di Silvestre, che al processo Sanitopoli difende l'ex assessore alla Sanità Bernardo Mazzocca.
"Sono stato l'unico a tagliare le unghie ai signori delle cliniche che avevano guadagnato sulla sanita' in questa regione". E' uno dei passaggi salienti dell' interrogatorio dell' ex assessore regionale alla sanita' Berardo Mazzocca al processo su presunte tangenti nel mondo della sanita' abruzzese. L'ex assessore, oggi, nel corso dell'esame del pm Giuseppe Bellelli ha ripercorso la sua attivita' di amministratore dal 2005 al 2008 parlando in particolare della seconda cartolarizzazione, dei tagli alle cliniche private e dei rapporti con l'ex presidente della Fira Giancarlo Masciarelli. Mazzocca ha sostenuto che l'equilibrio con le cliniche "si e'rotto quando abbiamo cominciato a parlare di tagli dei posti letto, di budget e controlli". Relativamente al fenomeno dei ricoveri ripetuti ha detto che sotto il suo assessorato non sono mai stati pagati: "le mie commissioni hanno scritto a tutte le procure dicendo che quei ricoveri per noi erano illegittimi e non li avremmo pagati. Non toccava poi a noi accertare se c'erano dei risvolti penali". Per quanto riguarda i controlli ha sottolineato che nella precedente legislatura riguardavano il 5 per cento delle prestazioni, mentre durante il suo assessorato sono stati portati prima al dieci per cento e poi al 50 per cento. Mazzocca ha inoltre evidenziato che relativamente ai tagli al budget al primo posto c'era il gruppo Villa Pini con un percentuale del 35 per cento. L'ex assessore ha poi negato di aver fatto pressioni sull'ex titolare di Villa Pini Vincenzo Angelini per far prorogare il contatto di quattro precarie. Sulla seconda cartolarizzazione ha spiegato che era la seconda parte della medesima operazione di copertura dei crediti che la Regione aveva maturato fino al 31 dicembre 2004. Su Masciarelli ha detto di averlo conosciuto dopo che e' diventato assessore e di avergli chiesto di collaborare alla stesura del Piano di rientro. In quel periodo Masciarelli era presidente di Fira servizi e non piu' della finanziaria regionale.
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