"La ricostruzione post-terremoto non puo' essere confinata ad un problema prettamente aquilano. La battaglia sui fondi necessari alla rinascita fisica, economica e sociale del territorio deve necessariamente essere spostata su un piano nazionale e regionale". La segreteria Cisl della provincia dell'Aquila interviene sul mancato inserimento, nella bozza di legge di Stabilita', delle risorse per la ricostruzione. "Da sempre la Cisl ha sostenuto che il problema della certezza delle regole e della costanza dei flussi finanziari rappresentasse il vero ostacolo all'uscita dall'emergenza, che ancora permane all'Aquila e nei comuni colpiti dal sisma del 2009. Situazione, questa, difficilmente percepibile da quanti non vivono quotidianamente la realta' del territorio", affermano Paolo Sangermano, segretario Cisl della provincia dell'Aquila e Gianfranco Giorgi, responsabile Cisl L'Aquila con delega alla ricostruzione, "e' apprezzabile la nuova linea del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, che superando finalmente i confini cittadini, ha spostato la discussione su un piano nazionale, con il piano coinvolgimento dei vertici regionali. Fermo restando che L'Aquila, con il suo immenso patrimonio storico-artistico, gia' di per se' rappresenta un interesse nazionale, e' altrettanto evidente che, poiche' il terremoto ha investito tre province e centinaia di comuni, dentro e fuori cratere, la conferma di una mancanza di risorse specifiche per la ricostruzione determinera' un ulteriore impoverimento di tutta la regione Abruzzo. Del resto, gia' il rapporto Ocse individuava nella ricostruzione post-terremoto un motore di sviluppo socio-economico per l'intera regione".
La Cisl pone l'accento, infine, "sul fondo del 5 per cento (100 milioni di euro), destinato al rilancio delle attivita' produttive di cui, pur essendo stato definito il percorso, non si hanno piu' notizie. Anche su questo il governo centrale deve dare risposte immediate".
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