Rinviato al 6 giugno il processo per l'omicidio di Domenico Rigante, il tifoso biancazzurro ucciso il primo maggio dell'anno scorso. Cinque gli imputati, primo tra i quali Massimo Ciarelli, i cui avvocati Carlo Taormina e Franco Metta hanno chiesto il trasferimento del processo in altra sede a seguito delle presunte minacce subite da Taormina in occasione della prima udienza, il 16 aprile scorso.
A questo proposito si attende la decisione della Cassazione per cui si presume che sara' necessario un nuovo rinvio, forse di un altro mese, ha detto l'avvocato Metta al termine dell'udienza di oggi, durata pochi minuti, il tempo della costituzione delle parti. Non era presente l'avvocato Taormina che ha inviato una lettera al giudice Gianluca Sarandrea, chiedendo che venisse messa agli atti, per annunciare la sua assenza in aula, un'aula blindata dalle forze dell'ordine dopo gli scontri tra rom e tifosi biancazzurri avvenuti in occasione della prima udienza.
"Il rischio non e' il mio mestiere, ha scritto l'avvocato Taormina, e al momento non mi sento di venire", ha aggiunto ricordando che e' stato vittima di insulti e di un accerchiamento, a Palazzo di Giustizia, e la sua scorta si e' trovata a mal partito e ha dovuto evitare lo scontro fisico. I legali, registrando a loro dire una forte componente razziale e una mancanza di sicurezza per lo svolgimento del processo, hanno quindi sollecitato lo spostamento in altra sede. Oggi non ci sono stati problemi di ordine pubblico, ne' si sono presentati in massa in Tribunale i rappresentanti delle due "parti" come accaduto il mese scorso.
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Misure di sicurezza straordinarie per la nuova udienza per il processo per l'omicidio di Domenico Rigante, il giovane tifoso ucciso a 24 anni. A Pescara ci saranno solo i parenti più stretti della vittima, nel processo che vede come principale imputato Massimo Ciarelli, accusato di aver sparato e ucciso contro Rigante, il 1 ° maggio del 2012. Insieme ai lui alla sbarra ci sono i parenti Luigi, Antonio, Angelo e Domenico.
Momenti di tensione sono stati vissuti durante la prima udienza del 16 aprile scorso che terminò con tre denunce nei confronti di alcuni componenti della famiglia rom che avevano tirato fuori dei bastoni in tribunale.
L’udienza, inoltre, potrebbe slittare in attesa della decisione della Cassazione sulla richiesta di trasferimento del processo depositata dagli avvocati di Ciarelli, Carlo Taormina e Franco Metta.
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