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Pubblicato il 09/04/2015 20:08

Respinta la risoluzione su Ombrina Mare

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 Il Consiglio regionale, riunito in seduta straordinaria, ha respinto la risoluzione (presentata dalle minoranze) che chiedeva l'intervento della Giunta regionale per bloccare la firma dei decreti autorizzativi all'installazione dell'impianto petrolifero di Ombrina Mare, che dovrebbe sorgere a pochi chilometri al largo del litorale della provincia di Chieti.

"Una risoluzione che impegna il presidente della Giunta ad attivarsi presso la competenti sedi ministeriali al fine di scongiurare definitivamente una deriva petrolifera per la nostra regione con la firma dei decreti autorizzativi che metterebbero a rischio del nostro territorio in una delle zone piu' belle del mare Adriatico con particolare riferimento alla situazione della Piattaforma Ombrina Mare". E' questo il senso del documento presentato da Forza Italia, Abruzzo Futuro e Movimento 5 stelle che pero' e' stato respinto oggi nel corso del Consiglio regionale straordinario non avendo trovato la piena condivisione da parte della maggioranza di centrosinistra. "La maggioranza - spiegano i consiglieri di Forza Italia e Abruzzo Futuro - aveva preparato un documento, giudicato poi inammissibile visti i termini di presentazione, nel quale c'era un pretestuoso riferimento al Parco della Costa teatina (voluto dal presidente nonostante inizialmente avessimo trovato una quadra con l'assessore Mazzocca e il sottosegretario D'Alessandro), oltre a una serie di numerose modifiche alla nostra risoluzione che non abbiamo voluto e potuto accogliere nella nostra: questo perche' non c'e' nessuna diretta correlazione tra il Parco e Ombrina. Tra l'altro il governo nazionale di centrodestra aveva risolto la questione con il limite delle 12 miglia per le installazioni come quella della Medoil Gas". 
"Per quanto riguarda il ricorso presentato dalla Regione alla Corte Costituzionale - proseguono i consiglieri - e' bene precisare che si tratta di un buco nell'acqua e non avra' nessuna ricaduta su Ombrina mare. Riguarda infatti le competenze che aveva la Regione sugli impianti a terra e che al 31/3/2015 saranno definitivamente decadute anche sui progetti in itinere. Lo sblocca Italia esclude le Regioni dalle concessioni a terra per gli idrocarburi e rende il ricorso inefficace visto che il Governo Renzi ha avviato anche il percorso di modifica del Titolo V della Costituzione togliendo alle stesse amministrazioni regionali anche le competenze in materia di trasporto delle energie (vedi metanodotto Snam)". 
"Il progetto di Ombrina Mare - continuano i consiglieri di Forza Italia e Abruzzo Futuro - riguarda una vicenda che nasce e finisce con il centrosinistra e ha presso il via nel 2007 con un Governo nazionale del centrosinistra (il ministro dell'ambiente era Pecoraro Scanio), ha subito uno stop con il Governo Berlusconi (Decreto Prestigiacomo), e' stato poi 'recuperato' con il Monti, mantenuto con Letta (Ministro Orlando) e portato a termine con l'attuale esecutivo guidato da Renzi. Siamo di fronte a evidenti contraddizioni: mentre a Roma il Partito Democratico sostiene questi progetti che rischiano di danneggiare irrimediabilmente il nostro territorio, i rappresentanti abruzzesi del Pd stanno a guardare e fingono solo a chiacchiere di ostacolare il progetto ma non fanno altro che palesare la loro debolezza e la loro dimensione provinciale. Auspichiamo quindi che il Pd regionale non puo' e non deve nascondersi ma deve prendere una posizione forte in tutte le sedi competenti".

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