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Pubblicato il 27/09/2012 15:03

Riordino Province, il Cal ha deciso

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Il segretario regionale Pd, Silvio Paolucci: "il voto ha sancito l'inadeguatezza del Pdl"

"Il voto di ieri del Cal ha sancito l'imbarazzante inadeguatezza del Pdl, che pur governando la Regione con Chiodi, le 4 Province attuali, 3 dei 4 capoluoghi, non e' stato in grado neppure avanzare una proposta di massima. Chiodi in questi mesi non e' riuscito a mettere attorno ad un tavolo i sindaci di Pescara, Teramo e Chieti ne' i presidenti delle Province, tutti del suo partito: Chiodi ha dimostrato di non essere piu' in grado di esercitare il suo ruolo, gli amministratori di non riuscire a dialogare fra loro. Eppure il voto di ieri e' solo l'inizio del percorso: lanciamo la proposta di aprire subito un tavolo ufficiale che porti alla definizione del 'Patto per le 4 citta'' e definisca la presenza dello Stato, delle istituzioni, degli enti e delle agenzie negli attuali capoluoghi e definisca gli altri distretti abruzzesi". Così il segretario regionale del Partito democratico Silvio Paolucci, ha commentato la decisione presa dal Cal che ridurrebbe a due il numero delle province abruzzesi: Pescara-Chieti da una parte e L'Aquila-Teramo dall'altra.

"Al netto del campanile e di alcune giuste preoccupazioni dei territori - prosegue - la proposta dei due ambiti L'Aquila-Teramo e Chieti-Pescara e' la piu' intelligente perche', in relazione ad una esigenza di drastico ridimensionamento della pubblica amministrazione, disegna un Abruzzo equilibrato e soprattutto in linea con la mobilita', le relazioni, le abitudini dei cittadini, che in questo hanno dimostrato di essere molto piu' avanti di tanti rappresentanti istituzionali". 

 "L'area urbana, ad esempio - osserva il segretario del Pd - vedrebbe la luce anche istituzionalmente dopo 30 anni di confronti, mentre i cittadini la vivono nei fatti ogni giorno. Anche le parti sociali, d'altronde, hanno largamente condiviso questa proposta. Ma proprio per impedire che nessun territorio si senta umiliato, noi lanciamo alle principali forze politiche, economiche, sociali e culturali d'Abruzzo una sfida costruttiva e possibile: decidere insieme come riorganizzare le istituzioni. Perche' accanto alle Province ed alle sedi periferiche dello Stato come questure, prefetture, comandi delle forze dell'ordine e agenzie fiscali - sottolinea Paolucci - sara' necessario un adeguamento organizzativo del sistema sanitario e universitario. Due sono le strade: aspettare che arrivi Roma a imporci un cambiamento con un decreto legge del governo e diventare nuovamente ostaggi dei veti incrociati, o decidere insieme, oggi e non domani, quale vocazione condividere per ogni citta', in modo che nessuna venga danneggiata dalla riorganizzazione delle Province. Solo cosi' dimostreremo di essere all'altezza delle attese dei cittadini. Noi, come Pd, siamo pronti da tempo: quando eravamo al governo delle Province e delle citta', arrivammo anche a ipotizzare l'elezione di un organismo unitario per l'area vasta Chieti-Pescara e proponemmo atti strategici di programmazione del territorio. Chiodi e il suo Pdl hanno gia' dimostrato di non essere in grado di fare nulla di simile: almeno provino a pronunciare qualche parola, presentino una proposta, e se non ce la fanno lo dicano chiaramente. Intanto il Patto per le quattro citta' puo' iniziare a camminare". 

 

 

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Il Consiglio delle Autonomie Locali, riunito oggi pomeriggio nell'Aula consiliare del Comune di Pescara, ha formalizzato la proposta di riordino delle Province abruzzesi, che ora verra' inviata al Consiglio regionale che dovra' recepirla e trasmetterla al Governo.

Il Cal ha deciso di proporre la costituzione di due Province: una Chieti-Pescara e una L'Aquila-Teramo. Erano 5 le proposte avanzate al Cal: il mantenimento della Provincia dell'Aquila e la costituzione di un'unica Provincia Pescara-Chieti-Teramo; la costituzione di due Province L'Aquila-Teramo e Chieti-Pescara; tre Province L'Aquila, Chieti e Pescara-Teramo; tre Province L'Aquila, Teramo (con l'annessione dell'area di Penne), Chieti-Pescara; un'unica Provincia regionale.

"Rispetto pienamente l'esito della votazione del Consiglio delle autonomie locali per la nascita di due sole Province in Abruzzo, e cioe' Pescara-Chieti e Teramo-L'Aquila, ma ritengo che la proposta avanzata da Pescara per l'accorpamento di Pescara, Chieti e Teramo andasse anche oltre, come e' intuibile. La soluzione adottata dal Cal, che deve passare al vaglio alla Regione, appare miope proprio perche' esisteva gia' un'ipotesi migliore ed era stata formulata allo stesso Cal". Lo dice il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, aggiungendo che "Pescara punta adesso al riconoscimento di Comune capoluogo, come prevedono d'altronde le disposizioni in materia che individuano il capoluogo di Provincia nel Comune piu' popoloso, salvo accordi diversi. Faremo di tutto - prosegue Testa - per non farci scippare un ruolo che ci spetta di diritto e che spero nessuno provi a mettere in discussione considerata, tra l'altro, la posizione che il nostro territorio ha conquistato negli anni e che la spending review non puo' affatto mettere in discussione. Non ci sara' alcuno scippo di un territorio nei confronti dell'altro, ma ci si dovra' sedere a tavolino per capire come procedere, senza danneggiare nessuno".

Il senatore Fabrizio Di Stefano afferma: "Ritengo che il CAL, che ha visto il voto dividersi su piu' mozioni senza che nessuna abbia raggiunto la meta' piu' uno dei consensi dei rappresentanti del Consiglio, dimostri l'oggettiva difficolta' di riordinare le Province abruzzesi ed evidenzi che alla luce di tale voto, non si puo' desumere un indirizzo politico che abbia incidenza e valenza, tale da essere considerato indicativo".

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