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Pubblicato il 14/11/2013 22:10

Rubbia: gli scienziati devono interagire in modo costruttivo con la società

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 "La scienza continuera' ad avere il suo ruolo essenziale per un futuro migliore dell' umanita': ma gli scienziati devono essere preparati a interagire in modo piu' costruttivo con la societa' non solo come scienziati, ma anche come cittadini pienamente coinvolti nelle sue problematiche. Il fatto che la scienza sia rivolta ad esempio allo studio dell' universo in cui viviamo e alla ricerca della conoscenza non significa che gli scienziati debbano e possano isolarsi dalla societa' che ne sostiene l' attivita'. Sara' loro compito, in particolare, proporre soluzioni per i nuovi problemi emergenti, quali la necessita' di nuove fonti energetiche'. Lo afferma il premio Nobel e senatore a vita Carlo Rubbia, nella sua lectio magistralis in occasione dell' inaugurazione dell' anno accademico del Gran Sasso Science Institute.

"E' essenziale che il governo lanci un vasto programma di revitalizzazione delle tecnologie avanzate e della necessaria, corrispondente ricerca a livello pre-competitivo. In assenza di una strategia di ricerca e di sviluppo chiara ed articolata sara' oltremodo improbabile che il governo riesca a mantenere una politica a lungo termine di espansione dell'impiego". Lo ha detto nella sua prima uscita come senatore a vita, il premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia, nella sua lectio magistralis all' Aquila, in occasione dell' inaugurazione dell'anno accademico 2013-2014 del Gran Sasso Science Institute. "Ma - ha aggiunto - una tale riforma, peraltro gia' iniziata dal governo e dal Parlamento, non sara' realizzabile senza nuove strutture e nuove regole, un ringiovanimento delle risorse umane attraverso un vasto piano di assunzione di giovani e di rinnovamento dei quadri e senza addizionali investimenti".

"L'Italia e' un'anomalia nell'ambito dei Paesi del G7 a causa della particolare situazione del suo sviluppo tecnologico". Lo ha detto all' Aquila il senatore a vita e premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia, in occasione dell'inaugurazione del Gran Sasso Science Institute (Gssi). "La situazione dell'Italia in numerosi settori chiave del suo sviluppo tecnologico - ha aggiunto - e' assolutamente anomala se paragonata a quella degli altri Stati membri del G7. Se siamo al quinto o sesto posto almeno nell'economia di oggi, la nostra competitivita' e' decaduta tra il 35/mo e il 40/mo posto'". Per il premio Nobel, tutto cio' accade "perche', a fronte della irresistibile concorrenza di alcuni Paesi in via di sviluppo, in primo luogo Cina e Corea, che potrebbero riuscire ad addizionare una conoscenza delle tecnologie avanzate ai vantaggi di un basso costo del lavoro e dato che risulta impossibile batterli sul fronte del costo del lavoro, non resta altro che puntare sull'innovazione tecnologica".

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