Nel corso dell'illustrazione dell'andamento della giustizia nel distretto dell'Abruzzo, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario 2015, il presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Stefano Schiro', ha evidenziato come sia "in crescita" il fenomeno delle infiltrazioni di criminalita' organizzata proveniente da Sicilia, Campania e Calabria e interessate alle attivita' economiche nell'intera regione e, in particolare, alla ricostruzione nell'Aquilano e al traffico di droga nelle Province di Teramo e Chieti
Sono in aumento le procedure concorsuali e i fallimenti nella giurisdizione del distretto aquilano. "Le iscrizioni registrano un costante incremento delle iscrizioni nei tribunali situate in aree a piu' larga diffusione imprenditoriale - si legge nella relazione sull'amministrazione della Giustizia del presidente della Corte d'appello dell'Aquila Stefano Schiro' - in modo particolarmente significativo presso il tribunale di Pescara e quello di Avezzano. Cio' oltre che come effetto della crisi anche come conseguenza pratica delle riforme in materia che hanno introdotto nuove modalita' di instaurazione del contraddittorio nella fase pre fallimentare, attraverso la previsione di modalita' di notificazione estremamente semplificate. In aumento anche le declaratorie di fallimento"
"Le critiche, anche aspre, alle sentenze sono ovviamente lecite, ma devono essere rispettose della dignita' e del rilievo costituzionale e non trasformarsi in gratuiti, infondati e non consentiti tentativi di delegittimazione della magistratura e in riprovevole dileggio della giustizia e dei giudici suoi interpreti".
In un passaggio della relazione del presidente della Corte d'Appello dell'Aquila,Stefano Schiro', nel corso della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario 2015 all'auditorium della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di finanza, e' arrivata la risposta della magistratura alle proteste degli aquilani dopo la sentenza di Appello del processo alla commissione Grandi rischi, pur senza nominarla esplicitamente.
"Pur umanamente e profondamente comprendendo il dolore di chi e' portatore di cosi' immane e insopportabile lutto - ha proseguito Schiro' - e il legittimo desiderio dell'accertamento delle responsabilita', sento anche di dover esprimere solidarieta' e vicinanza ai magistrati di questa Corte e di altri uffici giudiziari abruzzesi per essere stati fatti oggetto in un contesto di per se' lecito di comprensibile e aspro dissenso, anche di attacchi personali fuori luogo, per aver compiuto il proprio dovere nel giudicare secondo coscienza, professionalita', indipendenza, e senza condizionamenti. Se poi le sentenze, sono o si ritengono ingiuste, errate o illegittime alla stregue delle motivazioni, rese e non di mere supposizioni, soccorrono gli ordinari mezzi di impugnazione che contribuiranno a rendere giustizia".
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