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Pubblicato il 16/04/2015 09:09

Sindaco di Chieti blocca l'ingresso a 20 profughi

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"Mai profughi agli Istituti Riuniti San Giovanni Battista di Chieti". Il sindaco Umberto Di Primio questa mattina ha occupato l'ingresso della struttura che ospita anziani e disabili come segno di protesta alla notizia dell'arrivo di 20 profughi. "No al centro di accoglienza", cosi' in un lungo striscione sorretto da piu' persone, primo cittadino compreso. Di Primo e' stato di nuovo candidato alle comunali del 31 maggio appoggiato da una coalizione che oltre al Nuovo Centrodestra, suo partito, e' composta anche da Forza Italia, Udc, Fratelli d'Italia e due liste civiche. 
   "I profughi non verranno ospitati all'interno degli Istituti Riuniti San Giovanni Battista di Chieti. Ne' ora, ne' in futuro", ha dichiarato il sindaco. "Gli Istituti Riuniti non si trasformeranno in centro di prima accoglienza o in centro di accoglienza per immigrati. Non permettero' a nessuno di svendere la storica struttura di via dei Cappuccini. A Chieti - ha aggiunto Di Primio - non possiamo accettare che vengano ospitati profughi. Avevo gia' scritto al prefetto che era inaccettabile l'idea di ospitare degli immigrati all'interno degli Istituti Riuniti San Giovanni Battista - ha commentato il sindaco - una struttura situata in pieno centro storico ed accanto ad una scuola primaria. Cosi', appena ho avuto notizia del possibile arrivo di 20 extracomunitari ho deciso di occupare, insieme ad alcuni cittadini e ai candidati delle liste che mi sostengono, l'ingresso di via dei Cappuccini per impedire l'accesso ai profughi. A noi si sono uniti anche alcuni dipendenti della struttura. E' bastata questa azione per scongiurare oggi l'arrivo dei profughi. Il presidente degli Istituti, Recubini nominato da D' Alfonso (presidente della Regione Abruzzo, ndr), faccia le sue strategie di accoglienza altrove"

''Partecipare al presidio di Casa Pound contro l'accoglienza di profughi vuol dire, checche' ne dica il sindaco Di Primio, condividere il loro pensiero xenofobo. Ma la tentazione di cavalcare quest'onda di paura alimentata ad arte anche a fini elettoralistici, e' troppo grande per Di Primio''. Lo afferma il candidato sindaco del centro sinistra Luigi Febo intervenendo sull'iniziativa messa in atto nella tarda mattinata dal primo cittadino di Chieti Umberto Di Primio. ''Una semplice telefonata di richiesta di ipotetica disponibilita' da parte inoltrata dal Prefetto su comunicazione del Ministero si e' trasformata in un arrivo imminente. E? lecito domandarsi se sia stato lo stesso Di Primio ad organizzare il tutto - aggiunge Febo. Come rappresentante delle Istituzioni il Sindaco ha il dovere di partecipare ad altri tavoli di lavoro. Non dietro lo striscione di Casa Pound. Rispetto all?inadeguatezza della struttura Istituti riuniti San Giovanni Battista, siamo tutti d'accordo ed gia' acclarato che non ospitera' profughi''. Ed interviene anche Casa Pound che con una ventina di aderenti ha partecipato all'iniziativa

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