L'Abruzzo con il 53% di trasparenza si colloca nella parte alta della classifica stilata dalle associazioni Libera e Gruppo Abele per le 237 Asl italiane, che vede una media del 38 per cento. La migliore perfomance a livello regionale è quella della Asl di Teramo (56%), la peggiore quella della Asl di Pescara (46%). . Basilicata e Friuli Venezia Giulia sono le regioni nelle quali le aziende sanitarie sono piu' trasparenti; agli ultimi posti si trovano invece Molise, Sardegna, Marche, Calabria e Campania. Questi i primi dati parziali (aggiornati al 15 novembre) della campagna di monitoraggio 'Riparte il futuro' promossa dalle associazioni Libera e Gruppo Abele nelle 237 aziende sanitarie italiane. L'iniziativa, spiegano le due associazioni alla vigilia della Giornata mondiale contro la corruzione in programma domani, 9 dicembre, intende verificare lo stato di applicazione della legge 190/2012.
Questa prevede che entro il 31 dicembre le aziende sanitarie debbano nominare il responsabile locale anticorruzione, pubblicare online il Piano triennale anticorruzione e fornire informazioni complete sui vertici dell'organo di indirizzo politico (direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo). Sempre dal 9 dicembre, prosegue la nota, sul sito www.riparteilfuturo.it potranno essere gli stessi cittadini ad attribuire a ogni azienda sanitaria un punteggio, aggiornando i dati del monitoraggio. Sullo stesso sito e in oltre cento punti di raccolta in tutta Italia e' inoltre in corso la raccolta di firme per la petizione 'Salute: obiettivo 100%'. ''I dati sono in continua evoluzione, visto che c'e' ancora piu' di un mese per adeguarsi alla norma'', rilevano in una nota le due associazioni. Al momento Basilicata (con il 76% di aziende trasparenti) e Friuli Venezia Giulia (69%) sono le regioni piu' virtuose. Superano la soglia del 50% la Lombardia (58%) l'Abruzzo (53%) e il Piemonte (51%), seguite dalla Liguria (50%). C'e' invece ancora molto lavoro da fare, invece, in Sardegna(12%), Marche(14%), Calabria (15%) e Campania (19%). Fanalino di coda il Molise, con l'unica azienda sanitaria che allo scorso 15 novembre non ha ancora attuato nessuno degli interventi previsti dalla legge.
Nel dettaglio è questa la situazione abruzzese.
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