Per il 2014 le imprese abruzzesi prevedono un saldo occupazionale negativo (-5.100 lavoratori) ma in fase di recupero rispetto ai 7.600 posti in meno del 2013. Tale risultato deriva dalle 18.200 assunzioni programmate e dalle 23.300 uscite, secondo le rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro elaborate dal CRESA.
Risulta particolarmente penalizzato il lavoro dipendente, con un saldo negativo di -5.420 unità derivante da 14.580 assunzioni e 20.000 uscite e corrispondente a una variazione del -2,3% rispetto al 2013, ma in lieve recupero rispetto al -3,4% dell’anno prima. Al contrario, i contratti atipici sono in aumento (+320). A livello territoriale si nota che il maggior numero di entrate totali riguarda la provincia di Teramo (5.080) dove si verificherà anche il maggior numero di assunzioni di personale dipendente (4.790). In nessuna provincia si prevede un saldo positivo.
Considerando le sole assunzioni di lavoratori dipendenti (esclusi gli interinali), rispetto al 2013 si nota un lieve aumento (+5%) risultato della composizione degli andamenti positivi di Pescara (+12%), L’Aquila (+15%) e Chieti (+7%) e dell’unico calo previsto a Teramo (-8%).
Meno di un quarto delle assunzioni (4.000 pari al 22%) avverrà sulla base di contratti di lavoro “stabili”, cioè a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato, meno dei due terzi (10.500 pari al 58%) con assunzioni a tempo determinato e a chiamata e la parte rimanente (20%) con contratti atipici (somministrazione, collaborazione a progetto, e con altre modalità di lavoro indipendente).
Riguardo alle tipologie contrattuali la maggior parte delle assunzioni previste (67,8%) sarà a tempo determinato, una quota inferiore (24%) sarà a tempo indeterminato, mentre l’8,2% avrà altre modalità contrattuali, tra cui l’apprendistato. Tale situazione si ripete approssimativamente in tutte le province, sebbene le assunzioni a tempo indeterminato assumano un peso elevato a L’Aquila (33,1% del totale provinciale), quelle a tempo determinato a Teramo (76,7%) e le altre modalità contrattuali a Chieti (10,2%).
La principale motivazione che nelle previsioni spinge le imprese ad assumere a tempo determinato è lo svolgimento di attività o lavorazioni stagionali (43,5% delle assunzioni totali) seguita dalla copertura di picchi di attività (13,1%), mentre lo svolgimento di un periodo di prova e la sostituzione temporanea di dipendenti hanno pesi sensibilmente inferiori (rispettivamente 6,1% e 5,1%). L’esecuzione di attività stagionali e la copertura di picchi di attività prevalgono nella provincia di Teramo (rispettivamente 52,9% e 15,9%) mentre lo svolgimento del periodo di prova e la sostituzione temporanea in quella di Chieti (rispettivamente 11,2% e 7,8%).
Relativamente ai settori di attività economica si nota che il 66% delle assunzioni di lavoratori dipendenti (esclusi gli interinali) programmate in Abruzzo riguarderà i servizi, in crescita di 2 punti percentuali rispetto al 2013. Prevalgono le assunzioni nelle attività del turismo e della ristorazione (34%), seguite dal commercio (10,7%). L’industria assorbirà il 34% delle assunzioni, con un aumento di 11 punti rispetto al 2013. Esse si concentreranno nelle costruzioni (16,4%) e nelle industrie alimentari (4,3%). Nel dettaglio provinciale si osserva che le assunzioni nell’industria sono particolarmente numerose a L’Aquila (43,0% del totale provinciale) mentre quelle nei servizi a Pescara (73,4%).
Per le imprese abruzzesi le difficoltà di reperimento dei profili desiderati sono in calo, considerando che la quota di figure professionali difficili da trovare è pari all’8%% del totale, rispetto all’11% segnalato nel 2013. A questo proposito la situazione più complicata è prevista a Pescara (10%).
La richiesta di esperienza specifica è molto diffusa: al 17% dei nuovi assunti viene richiesta un’esperienza nella professione e al 45% un’esperienza almeno nel settore in cui opera l’azienda. L’esperienza viene richiesta più spesso a Teramo e L’Aquila. Tra i settori economici l’esperienza costituisce un requisito particolarmente importante nelle costruzioni, dove sarà richiesta per l’83% delle assunzioni, e nei servizi finanziari e assicurativi (34%).
Tra le figure professionali più richieste nelle previsioni a livello regionale si rileva che quelle high skills, cioè dirigenti, specialisti e tecnici, saranno pari all’8% (rispetto al 16% nazionale) mentre le figure intermedie saranno circa il 48% del totale. Nello specifico risultano più richiesti i profili intermedi tipici del turismo, cioè cuochi, camerieri e baristi (4.090 assunzioni programmate), seguiti da artigiani e operati specializzati dell’industria estrattiva e dell’edilizia (1.890) e le professioni del commercio (qualificate: 1.190 e non qualificate: 1.580). Nel dettaglio provinciale a L’Aquila sono maggiormente richiesti artigiani e operati specializzati dell’industria estrattiva e dell’edilizia (1.150) mentre nelle altre province risaltano le professioni turistiche (Teramo: 1.560; Pescara: 780; Chieti: 800).
Tenendo conto delle assunzioni per le quali l’età è ritenuta indifferente e ripartendole proporzionalmente tra “under 30” e “over 30”, le assunzioni di giovani sotto i 30 anni costituiranno il 53% del totale. Lavoratori giovani sono maggiormente richiesti nella provincia di Chieti (60%) mentre a L’Aquila raggiungono quote inferiori (43%). Il settore maggiormente disponibile all’inserimento di giovani è quello dei servizi finanziari e assicurativi (dove il 37,4% delle assunzioni riguarderà esplicitamente i giovani con meno di 30 anni) seguito dalle altre industrie (36,8%).
Considerando le assunzioni per le quali il genere è indifferente e ripartendole tra maschi e femmine, la quota di assunzioni che riguarderà le donne sarà del 30%. Il dettaglio provinciale mostra maggiori opportunità di assunzione per le donne a Teramo (42%).
Con riferimento al livello di istruzione le 14.580 assunzioni di lavoratori dipendenti programmate per il 2014 riguarderanno circa 750 laureati e 5.200 diplomati (in complesso il 41% del totale rispetto al 53% rilevato in Italia). Tra le province spiccano Pescara e Chieti dove la quota di laureati e diplomati è superiore alla media regionale (rispettivamente 43% e 45%).
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