L'interesse di Gabriele D'Annunzio per la cultura islamica è stato al centro delle celebrazioni organizzate nella capitale egiziana dall'Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia e con il Centro di studi dannunziani di Pescara, nel 150mo anniversario della nascita del poeta pescarese. Tra i circa 33 mila volumi che compongo la sua biblioteca raccolta al Vittoriale, almeno un'ottantina parlano dell'Islam, mentre varie e di pregio diverso sono le numerose copie del Corano che compaiono in quella raccolta.
Particolare rilievo ha avuto il convegno 'D'Annunzio nel mondo arabo' promosso presso l'Universita' Misr for Science and Technology, istituzione privata fondata nel 1996 al Cairo e che nel 2008 si e' arricchita di un Dipartimento di Italianistica.
'Questa universita' ha gia' attivato solidi rapporti di collaborazione con alcune importanti universita' italiane', ha ricordato l'ambasciatore d'Italia Maurizio Massari, intervenuto all'inaugurazione del convegno, durante il quale e' stata presentata la traduzione in arabo del 'Taccuino Egiziano' di D'annunzio, curata dal Dipartimento di Italianistica, d'intesa con l'Istituto Italiano di Cultura, diretto da Dante Marianacci.
Sempre al Cairo, presso la sede dell'Istituto Italiano, Vittorio Sgarbi e' intervenuto all'inaugurazione della mostra fotografica 'Dalla Pescara al Nilo', dalle acque del fiume di casa a quelle dell'antica civilta', mentre in una serata precedente al Circolo dei Poeti del Cairo poeti egiziani di fama come Abd al-Muti Hegazi e Hassan Taleb hanno messo a confronto D'Annunzio con quello egiziano Shawki 'il principe dei poeti' o 'il poeta dei principi', una statua del quale e' eretta a Valle Giulia. Perla della serata la lettura della traduzione in arabo - la prima assoluta, firmata da Naglaa Waly - della 'Pioggia nel pineto'.
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