Secondo appuntamento a L'Aquila con la danza internazionale per 'I Cantieri dell'immaginario'. Domani, alle 21,30 a Piazza Angioina va in scena Otto Von Kitsch l'Opera semiseria scritta dalla compositrice aquilana Roberta Vacca. Lo spettacolo e' un'idea del Gruppo e-motion, diretto dalla coreografa e danzatrice Francesca La Cava, prodotto in collaborazione con il Conservatorio di musica dell'Aquila "A.Casella" e con il partenariato di Teatro Zeta e del Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema - Sede Abruzzo. Otto Von Kitsch e' un'opera semiseria per controtenore, mezzosoprano, baritono, attore-rapper, attrice, coro di voci bianche, danzatori e ensemble strumentale. Protagonisti saranno giovanissimi aquilani di eta' compresa tra i 13 e i 20: cantanti e musicisti sono i ragazzi del Conservatorio "A.Casella" dell'Aquila diretti rispettivamente da Rosalinda Di Marco e Cinzia Pennesi. Per la danza, dopo il primo appuntamento con la coreografa brasiliana Flavia Tapias, le coreografie saranno curate da Jesus Laredo e Maria Laura Zaldivar coreografi provenienti da Citta' del Messico, direttori della compagnia di danza contemporanea Athos. In scena anche i ballerini che in questi giorni hanno seguito in citta' il laboratorio di danza dei due coreografi. Il testo dell'opera, di Stefano Moretti e Roberta Vacca, e' liberamente ispirato a "Le avventure di Don Chisciotte de la Mancha" di Miguel De Cervantes. Del lavoro di De Cervantes, l'opera conserva lo spirito visionario, fantasioso, aggiungendo aspetti multirazziali e plurilinguistici contemporanei. Le avventure dei due protagonisti sono narrate in forma di commedia musicale, unendo il canto alla recitazione e alla danza fino alle forme piu' contemporanee di comunicazione sonora quali il rap, per dar corpo sonoro alla trama. I suoni di diversi strumenti si uniscono ai corpi e alle voci, parlanti/cantanti/ritmanti, dei cantanti e dei musicisti, oltre che a qualche effetto elettronico straniante. L'allestimento, di estrema semplicita' ed efficacia, concentra tutti gli incontri dei due protagonisti in una piazza di un paese non molto ben identificato: luogo di scambio ideale tra le culture. Otto von Kitsch monta in sella alla sua stessa follia e ci conduce, senza paura e senza macchia, nella vita di tutti i giorni con la leggerezza che solo un bambino, o chi torna ad essere tale, puo' avere. La regia e' affidata a Manuele Morgese, direttore artistico del Gran Teatro Parco delle Arti.
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