«Un orgoglio per l'Abruzzo e una necessità per l'Italia». Con queste parole, dopo averne illustrato la prestigiosa carriera, il giornalista Franco Farias, al fianco del presidente dei Lions Pescara Host, Giuseppe Pace, ha presentato l'ospite illustre del meeting tenutosi ieri sera, presso l'Hotel Esplanade di Pescara. Francesco Sabatini, originario di Pescocostanzo, professore di Storia della lingua italiana e Filologia Romanza in moltissime università italiane, è stato il primo presidente non toscano dell'Accademia della Crusca, l'istituto nazionale per la salvaguardia e lo studio della lingua italiana, nato nel 1583 a Firenze. Durante la sua presidenza, dal 2000 al 2008, Sabatini ha realizzato una vera e propria rivoluzione nella più antica accademia linguistica del mondo, di cui è oggi presidente onorario, istituendo il sito web, riordinando e informatizzando il proprio archivio storico. Sabatini ha inoltre ideato il programma della “Settimana della lingua italiana nel mondo”, iniziativa volta alla promozione della lingua italiana, che si svolge ogni anno dal 2001 in tutti gli Istituti Italiani di Cultura, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri. Il professore ha svolto e svolge anche un'intensa attività di studi e di promozione culturale in Abruzzo, sua regione di origine. Dal 1965 è Deputato della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, della quale è stato anche presidente. Ha condotto ricerche sugli insediamenti medievali, sulla storia culturale e linguistica della regione e in particolare sulle vicende legate alla storica "Via degli Abruzzi". Tutte le settimane, inoltre, è impegnato nel programma Rai “Mattina in Famiglia”, grazie alla sua rubrica “Pronto soccorso linguistico”.
Invitato a Pescara, dal club lionistico più storico del distretto (Romagna, Marche, Abruzzo e Molise), nell'ambito di un'annata tutta dedicata agli abruzzesi illustri, il professore ha tenuto una lezione sulla lingua italiana, soffermandosi su alcune questioni spinose. Dall'uso frequente di abbreviazioni, soprattutto nella comunicazione veloce data dal web, al forestierismo, troppo spesso concesso nella nostra lingua per «esibizionismo. Molti, spesso, pensano di potersi distinguere dalla massa, – ha spiegato il professore - utilizzando una miriade di termini stranieri, talvolta sbagliandone pronuncia, significato e grafia e mostrando invece un estremo provincialismo. Le parole di altre lingue ci giungono perché portatrici di oggetti e concetti nuovi. Bisogna poterle selezionare. A volte tradurle, adattarle o anche confermarle nella loro forma quando non c'è altro modo di sostituirle».
Sabatini si è inoltre soffermato su una vera e propria “crociata” che lo vede impegnato da anni. Quella contro l'esclusione della lingua italiana dalle conferenze, dai bandi, dagli appalti e dai brevetti dell'Unione Europa, che rappresenta un declassamento culturale della nostra lingua oltre ad una spesa economica imponente. «La lingua italiana – ha dichiarato il professore - è debole perché non usata intensamente o con poco affetto. Pensiamo alla proposta del ministro della pubblica istruzione, Francesco Profumo, di rendere obbligatoria dal 2014 la lingua inglese per tutti i corsi delle lauree specialistiche e dei dottorati. L'errore sta nell'obbligatorietà. Nella didattica si crea un pensiero e dunque sono necessarie una scioltezza e una padronanza assolute della lingua. Nessuno nega l'importanza dell'inglese, ma non è possibile vietare l'uso della lingua italiana».
Sabatini ha poi affidato le sue conclusioni alle parole di un altro grande intellettuale italiano, il poeta, Mario Luzi che nei suoi “Pensieri casuali sulla lingua” scriveva: “la lingua è un universo in cui entriamo alla nascita, ci inoltriamo nella puerizia e ci aggiriamo poi durante tutta la vita. La riceviamo e la produciamo, la conserviamo e la trasformiamo più o meno consapevolmente. Ci accomuna come specie, talora è una lingua condivisa, talora un dialetto circoscritto, più molto altro ancora che significa, esprime, comunica; ma fra tutti i codici semiologici, la lingua, la parola è il vertice. La lingua è dentro di te, tu sei tra le sue braccia”.
Soddisfatto della visita illustre, il presidente dei Lions Pescara Host, Giuseppe Pace che ha dichiarato: «Sono orgoglioso di aver ospitato questa sera il professor Sabatini, perché è davvero un onore poter ascoltare le sue lezioni. Ho deciso di dedicare quest'annata lionistica agli abruzzesi illustri e non poteva mancare una personalità come quella del professore. Da non abruzzese, sono contento di trovare motivi che mi rendano orgoglioso di una terra che mi ha accolto. Grazie a Francesco Sabatini, ne ho trovato uno in più».
Marcella Pace
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