La musica d'Abruzzo vola in Europa e lo fa grazie ai chitarristi Manuel Virtù e Antonio Valoroso e al percussionista e violinista Gennaro Spinelli. I tre musicisti della formazione ridotta “Virtù Project Manouche” sono stati scelti per rappresentare l'Italia a Oravita, in Romania, dove dal 26 novembre al 3 Dicembre si terrà “Theatre for interculturalism”. Si tratta di un workshop che metterà insieme 30 giovani rom e non rom provenienti dall’Italia e 30 dalla Romania per insegnare loro a presentare la loro cultura e a comunicare con i giovani di altri paesi europei. Il risultato di questo progetto sarà una breve rappresentazione teatrale per promuovere la tolleranza, la comprensione e la cooperazione tra i giovani dei due paesi e tra i diversi gruppi: giovani rom e non rom. La rappresentazione sarà presentata in pubblico in Romania e in Italia. Il workshop rientra nel progetto “ternYpe”, la Campagna europea della gioventù che si batte per il rispetto reciproco e la responsabilità di tutti in un'unica società, nell'ottica di un dialogo interculturale.
Chi sono i Virtù Project Manouche
Il trio si compone di musicisti polistrumentisti. Il gruppo ha la possibilità di ampliare la band con più musicisti in base alle necessità, fino ad arrivare ad una formazione che può contare, con 2 chitarre, violino, contrabbasso, cantante, ballerina e fisarmonicista, fino a 7 elementi. Il nome del gruppo si compone di "Project Manouche" che sta ad evidenziare la componente sperimentale nella creazione di un "progetto" che individua il suo stile portante nella musica dei popoli Manouche francese, mentre “Virtù” sta ad indicare, oltre al cognome del chitarrista solista della band Manuel Virtù, etimologicamente "la disposizione dell'animo umano volta a tutto ciò che è il bene", la capacità di un uomo di eccellere in qualcosa, di compiere un certo atto in maniera ottimale, di essere virtuoso come "modo perfetto d'essere". Quella stessa perfezione che il gruppo persegue con dedizione passione e costanza.
I Virtù Project Manouche rendono omaggio all'eclettico chitarrista Tzigano "Django Reinhardt", riproponendo in chiave originale ma rispettando la tradizione con un mix di sonorità fuse alla cultura musicale Rom di tutto il mondo.
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