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Pubblicato il 22/05/2013 06:06

Legnini: Comunicare la trasparenza è diventato un modo di essere del potere pubblico

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Presentato a Roma, presso la Fnsi, il libro di Franco Pomilio e Daniela Panosetti

"Desidero esprimere un apprezzamento non formale per questo lavoro che rappresenta una novita' editoriale non solo dal punto di vista contenutistico ma anche di approccio a temi che sono attualissimi". Lo ha detto l'onorevole Giovanni Legnini, Sottosegretario all'Editoria, in occasione della presentazione del libro "Comunicare la Trasparenza" di Franco Pomilio, che si e' tenuto oggi alla sede della FNSI.

"Comunicare la trasparenza è diventato un modo di essere del potere pubblico e del suo rapporto con i cittadini che ne hanno fatto un parametro di valutazione essenziale". Il Sottosegretario all'editoria Giovanni Legnini è intervenuto così alla presentazione del libro "Comunicare la trasparenza" scritto dal presidente della Pomilio Blumm di Pescara Franco Pomilio in collaborazione con la semiologa Daniela Panosetti, nell'incontro-dibattito svoltosi ieri pomeriggio presso la sede della Fnsi di Roma alla presenza del segretario nazionale Franco Siddi.

Secondo Legnini il "passaggio dall'etica come garanzia della buona comunicazione alla buona comunicazione come garanzia dell'etica descritto nel libro da Pomilio, è un passaggio sostanziale e ineludibile in un'epoca in tutti hanno accesso alle informazioni grazie ad internet e per questo chiedono il massimo della trasparenza". Al dibattito-presentazione del testo edito da Fausto Lupetti hanno partecipato, oltre a Legnini, Siddi e l'autore del libro, anche il presidente della Trasparency International Italia Maria Teresa Brassiolo, il capo dipartimento Funzione Pubblica Antonio Naddeo, il direttore Corporate Knowledge Invitalia e il residente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio e Molise Bruno Tucci.

Il libro raccoglie una serie di riflessioni relative al tema della trasparenza, intesa come strumento di garanzia etica e valore comune a diversi settori: giustizia, politica, pubblica amministrazione, economia, cultura, mass media. Una trama all'interno della quale la comunicazione si candida a giocare un ruolo allo stesso tempo trasversale e altamente specifico: quello di un vero e proprio "facilitatore etico", in grado di fare della trasparenza non solo l'oggetto di regole deontologiche specifiche, ma uno strumento di valutazione e regolazione multidisciplinare.

 

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