Si fece deportare volontariamente ad Auschwitz per testimoniare gli orrori della "fabbrica dello sterminio" e creare un movimento di resistenza, poi evase rocambolescamente dopo circa mille giorni di prigionia, combatte' nell'insurrezione di Varsavia contro i nazisti, quindi torno' in Polonia per sottrarre il suo Paese al totalitarismo sovietico, pagando con la vita. Un seminario internazionale, il 14 maggio, rievoca a Bruxelles, al Parlamento europeo, "il piu' coraggioso tra i coraggiosi": il capitano di cavalleria Witold Pilecki (1901-1948).
Un'iniziativa del vice presidente Jacek Protasiewicz e del Gruppo del Partito popolare europeo (EPP), sul tema "The European Freedom Heroes: Legacy of Captain Pilecki". La storia incredibilmente avventurosa e drammatica di un uomo che combatte' il nazismo e fini' vittima del comunismo sara' illustrata dallo storico e giornalista italiano Marco Patricelli, autore del libro "Il volontario" (Laterza - Premio Acqui Storia), tradotto in diverse lingue, che ha diffuso in Europa la vicenda del capitano Pilecki ucciso nel 1948 e i cui resti non sono mai stati identificati, perche' il suo corpo venne inumato di notte in un luogo segreto per cancellarne la memoria. A Bruxelles parleranno quindi dell'importanza di Pilecki martire della liberta' e della lotta ai totalitarismi, e di come diffonderne la piu' ampia conoscenza in Europa, anche i vice presidenti del Parlamento europeo Protasiewicz e Laszlo Surjan, i parlamentari Tadeusz Zwiefka e Sandra Kalniete, e Agnieszka Rudzinska dell'Istituto nazionale per la memoria (IPN) di Varsavia. Conclusioni affidate alla parlamentare Roza Thun.
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