La 47ª Stagione Teatrale 2012/2013 della Società del Teatro e della Musica propone l'atteso debutto a Pescara al teatro Circus, di Stefania Rocca, che insieme a Daniele Russo porta in scena il capolavoro di John Osborne "Ricorda con rabbia" , del 1956 definito, a suo tempo, "manifesto di una generazione"
Insieme a loro, sul palcoscenico del Circus, Angela De Matteo e Marco Mario De Notaris.
Le scene sono di Francesco Ghisu, i costumi di Michela Marino, disegno luci di Camilla Piccioni, consulenza musicale di Giovanni Block.
La regia è di Luciano Melchionna.
Questo il calendario degli spettacoli al Circus
TEATRO CIRCUS
Martedi 22 gennaio - ore 21
Mercoledi 23 gennaio - ore 17 e ore 21
La storia riguarda un triangolo amoroso tra un giovane uomo intelligente ma mal disposto, Jimmy Porter, la sua impassibile moglie borghese, Alison, e la sua altezzosa migliore amica Helena Charles. Cliff, un amichevole pensionante gallese, tenta di mantenere la pace. La commedia ha avuto un grande successo sui palcoscenici di Londra, ed ha prodotto l'espressione "giovani arrabbiati" per descrivere Osborne e gli altri scrittori della sua generazione che impiegarono durezza e realismo, in contrasto con ciò che si scriveva prima di loro.
Con Ricorda con rabbia di Osborne sono in scena le vicissitudini di un gruppo di ragazzi, le loro vicende personali e la storia d'amore dei due protagonisti ma la tragedia umana 'privata' diviene paradigmatica di un'intera generazione. Un'inquietudine profonda, la frustrazione ed il senso d'impotenza sono temi che ogni spettatore può riconoscere come propri, o in chi gli vive accanto, o nello sconosciuto che tutti i giorni prende con lui l'autobus e che improvvisamente esplode nella furia omicida. E' l'uomo "contro", che non distingue più i confini della sua rabbia, è contro anche le campane che irrompono nella discussione, è contro la padrona di casa, è persino ‘contro' la pioggia. Ricorda con rabbia è apologia della rabbia irruenta, disperata, generalizzata, quella che ci circonda ora, rabbia verso una realtà che va liquidata, rivista alle radici.
A suo tempo la piéce venne definita "manifesto di una generazione".
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