C'è un tocco di Abruzzo nel premio Oscar per miglior film straniero de "La Grande Bellezza". E' pianellese infatti Fabrizio Provinciali, aiuto regista di Paolo Sorrentino ne La Grande Bellezza premiata con l'Oscar stanotte. ''Mentre giravamo si capiva che stavamo facendo qualcosa di importante, di complesso - racconta Provinciali, 30 anni, da 10 a Roma -, c'era una aria magica, scene con 300 figuranti che giravano lisce come l'olio. E io che vengo da una delle capitali dell'olio abruzzese davvero avevo capito di star vivendo una esperienza notevole, senza sbavature. E sono orgoglioso del mio umile lavoro''. Fabrizio ha iniziato a occuparsi di cinema a Pescara ai tempi del liceo, ''ma non c'era niente in Abruzzo, e quindi son venuto a Roma'', spiega ricalcando le orme di un altro pescarese illustre, Ennio Flaiano, abruzzese di nascita ma di fatto romano d'adozione. ''Sono giorni che tutti mi chiamano da Pianella, tutti che fermano i miei genitori, come se scoprissero solo ora il lavoro che faccio - prosegue Provinciali -. Da noi c'e' un deserto culturale ma se dovessero chiamarmi per fare una rassegna verrei volentieri. Perche' la Grande Bellezza della mia terra e' il calore della gente, la solidarieta' che altrove non c'e', non solo i prodotti alimentari''. Abruzzo fucina di talenti artistici, ma anche potenziale set cinematografico anche se inespresso. ''Non basta infatti che Clooney venga a girare per una settimana - racconta a sua volta Alessandro Di Felice, altro pianellese che a Pescara ha la piu' grossa scuola di cinema della Regione, la Rofilm, nonche' produttore di corti con presenza in vari festival europei -. Il cinema puo' essere una grande risorsa economica, ma serve finanziare una Abruzzo Film Commission, come ha fatto Vendola in Puglia. Non ci manca nulla, i talenti ci sono, il territorio e' strepitoso, manca solo la politica'', chiude Di Felice.
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