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Pubblicato il 28/02/2015 19:07

Sgarbi: alla "Barcaccia" danni soprattutto morali

sgarbi

"I danni non ci sono piu'. L'opera e' stata rimessa a posto almeno per il 90-95 per cento. Non si e' trattato di un danno irreparabile. E' come se buchi una gomma. Non e' un danno mortale. Stiamo parlando di danni reali davvero limitati nell'ordine degli 800 euro, quanti ce ne sono voluti per pagare gli operai che hanno lavorato per rimettere in sesto la Barcaccia. Se poi parliamo invece del danno morale arrecato all'opera, allora e' un altro discorso". A dirlo e' Vittorio Sgarbi in merito al danneggiamento alla fontana di Piazza di Spagna, la Barcaccia del Bernini a Roma, dopo il passaggio dei tifosi olandesi del Feyenoord il 19 febbraio scorso in occasione della partita di andata del 16/o di finale dell'Europa League finita 1-1. Sgarbi e' intervenuto brevemente sul 'caso' Barcaccia a margine della mostra fotografica di Roberto Villa dal titolo 'Da Pier Paolo Pasolini a Maria Pia Severi', al Museo Casa Natale di Gabriele d'Annunzio, a Pescara, dopo i saluti del prefetto Vincenzo D'Antuono e prima di partire per L'Aquila per partecipare alla presentazione del volume 'Saturnino Gatti. Pittore e scultore nel Rinascimento italiano'. 

"Alcuni fra statue e monumenti distrutti potrebbero essere stati repliche e non originali". A confermarlo e' anche il critico d'arte Vittorio Sgarbi a margine della visita al Museo 'Casa Natale di Gabriele d'Annunzio', parlando dello scempio compiuto dai guerriglieri dell'Isis nel museo di Mosul. "Le immagini che abbiamo visto in questi ultimi giorni in televisione potrebbero essere state una sceneggiata - spiega - o comunque non del tutto autentiche. Dalle immagini si vede che alcune statue gettate a terra da questi fanatici si frantumano troppo presto e questo fa pensare che si tratti probabilmente di repliche di gesso e non di originali. Si tratta non solo di un augurio, ma anche di una possibilita perche' potrebbero, almeno alcune opere, essere state trasferite prima in qualche altro museo come quello di Baghdad"

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