"Manovre ed interessi da cortile e problemi di carriera interni al ministero dei Beni e delle attivita' culturali e del Turismo cui si uniscono ancor meno nobili interessi politici" a discapito degli interessi dell'Abruzzo: a denunciarlo e' la rappresentanza regionale dell'Archeoclub d'Italia, che lancia un appello alla classe politica locale affinche' "si svegli e cominci finalmente ad interessarsi ad un patrimonio unico". "Troppe volte, in passato - dicono all'associazione -, la Soprintendenza Archeologica Regionale di Chieti e' stata considerata una Soprintendenza di secondaria importanza a cui venivano spesso assegnati dirigenti di prima nomina in attesa che maturassero il minimo del tempo necessario per poter poi raggiungere sedi piu' consone; non facevano neanche in tempo a conoscere il territorio prima di ottenere l'atteso trasferimento". Tornando a criticare la decisione di "inventarsi un doppione di Soprintendenza regionale unificata, con un proprio dirigente, destinata solo all'Aquila ed ai comuni del cratere sismico", l'Archeoclub ribadisce la "necessita' dell'unificazione delle varie soprintendenze regionali in un'unica struttura per motivi di funzionalita', rapidita' ed unitarieta' di interventi. Le Direzioni Regionali - sottolineano - con ben diverse funzioni ed attribuzioni da quelle attuali, ed in sedi certamente non separate dagli altri uffici, avrebbero potuto quindi rappresentare il primo passo verso questa necessaria trasformazione invece di costituire, come attualmente avviene, motivo di confusione e sovrapposizione". "Per un presunto risparmio economico si getta invece il bambino con l'acqua sporca. Quello che si sta facendo in Abruzzo e' folle ed assurdo. Ne' vale il discorso che la nostra regione deve rimanere senza dirigente per risparmio di stipendi, poiche' in contemporanea si istituisce ex novo una struttura con ulteriori costi ed un nuovo dirigente. Ma chi vogliono prendere in giro?", conclude l'Archeoclub.
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