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Pubblicato il 24/11/2014 21:09

Tsa apre anno 2014/2015 con le "Quattro stagioni"

tsa, quattro stagioni

Evento senza precedenti per l'inaugurazione della Stagione Teatrale Aquilana 2014/2015 organizzata dal Teatro Stabile d'Abruzzo: giovedi' 27 novembre ore 21.00, presso l'Auditorium della Guardia di Finanza di L'Aquila, l'apertura e' dedicata alla danza contemporanea con Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, coreografia e set concept Mauro Astolfi, musiche originali Luca Salvatori, con Alessandra Chirulli, Maria Cossu, Mario Laterza, Gaia Mattioli, Cosmo Sancilio, Giuliana Mele, Sofia Barbiero, Fabio Cavallo, Giovanni La Rocca.

Per Luca Salvatori, autore delle musiche, "l'alternarsi delle stagioni e' come un cerchio che si chiude e ricomincia, una spirale continua, senza interruzioni, sempre diversa e sempre uguale; la musica sarebbe una materia ideale per raccontare questo ciclo di perenni ripetizioni variate ma e' inadeguata a renderne la concretezza, quella solida realta' che regola la vita sulla terra. Per questo - spiega - ho deciso di usare frammenti musicali eterogenei che di volta in volta accendessero un piccolo riflettore su un dettaglio significativo: i suoni della natura, le voci degli uccelli, un ritmo di danza, una melodia modale dal sapore arcaico, sonorita' elettroniche astratte, il suono di uno strumento insolito come la glassharmonica o il flauto basso, ad esempio. 
   Come dire, un caleidoscopio di situazioni che si riunissero, di volta in volta, sotto l'etichetta di una 'stagione' per offrire una chiave di lettura parziale, evocativa piu' che esplicativa: suggestioni in luogo di spiegazioni. Il confronto con il capolavoro di Vivaldi ho cercato di virarlo in positivo (la sfida sarebbe stata persa in partenza, ovviamente) provando a considerarlo una risorsa dialettica: complementarieta' nelle differenze, ricchezza raggiunta dall'avere piu' punti di osservazione per mettere a fuoco un oggetto sfuggente. Di conseguenza vi ho accostato materiali e stili eterogenei, come immaginando la complessita' di un paesaggio sonoro che nelle mutazioni cerca una delle ragioni di esistere. 
   Queste musiche - prsegue Salvatori - sono state pensate per la danza, per le coreografie di Mauro Astolfi, e quindi sono nate col desiderio di volersi completare altrove, fuori dalla dimensione del puro suono, e consapevoli che, una volta entrate nel cerchio magico dei corpi in movimento, avrebbero ricevuto in cambio qualcosa. Forse la misteriosa spirale di intersezioni e reciproche influenze tra musica e danza e' un altro modo per rappresentare la mutevolezza inafferrabile delle stagioni". Lo spettacolo e' una Produzione Spellbound Contemporary Ballet, con il contributo del ministero per i Beni e le Attivita' culturali e la collaborazione con Gruppo E.motion per Festival Visioni IV. 

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