Sì alla moviola in campo: "Sarebbe ora". Fabio Capello torna in Italia, a L'Aquila, per ricevere il 'Socrates Parresiastes 2014', e si dice convinto che con l'uso della tecnologia " si eviterebbero tanti episodi che servono solo a far discutere ed aiutano voi giornalisti ad avere qualcosa da dire". Capello, tra l'altro, al Mondiale in Sudafrica quando allenava l'Inghilterra, si vide negare una rete di Lampard contro la Germania perché non vista dalla terna arbitrale. Ma è un ct a tutto campo. Sulla sua convocazione dal ministro dello sport minimizza: "Ci vediamo sempre, perché è lui che mi ha scelto. Fa molto rumore ogni volta che succede, ma era già stato tutto previsto non dipende da una singola partita". Sulla violenza attacca le curve: "In Italia allo stadio si va alla guerra. Per questo non si portano i bambini, perché sono gli ultrà che decidono. Ci sono state curve di alcune squadre, la Lazio che gestivano merchandising e biglietti. Gli ultrà non andavano a lavorare, ma facevano il mestiere degli ultrà". Su Juve-Roma "ci sono rimasto male. Era un esempio di calcio italiano che sta tornando ed invece troppe polemiche". Sullo scudetto non ha dubbi: "Sono rimaste Roma, Juve e Napoli. Le altre competono"
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