Tutte le societa' sportive, sia quelle professionistiche che quelle dilettantistiche, dovranno dotarsi di defibrillatori semiautomatici. E' quanto prevede il decreto ministeriale firmato dal Ministro della Salute, Renato Balduzzi, di concerto con il Ministro per lo Sport, Piero Gnudi. Il decreto riguarda la "Disciplina della certificazione dell'attivita' sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l'utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri salvavita". Dall'obbligo di defibrillatore sono escluse le societa' dilettantistiche che svolgono attivita' a ridotto impegno cardiocircolatorio. Le societa' dilettantistiche hanno 30 mesi di tempo per adeguarsi, quelle professionistiche 6.
Gli oneri sono a carico delle societa', ma queste possono associarsi se operano nello stesso impianto sportivo, oppure possono accordarsi con i gestori degli impianti perche' siano questi a farsene carico. Il decreto ministeriale contiene linee guida dettagliate sulla dotazione e l'utilizzo dei defibrillatori. Dovra' essere presente personale formato e pronto a intervenire e il defibrillatore deve essere facilmente accessibile, adeguatamente segnalato e sempre perfettamente funzionante. I corsi di formazione sono effettuati dai Centri di formazione accreditati dalle singole Regioni. Il decreto riforma anche la disciplina dei controlli e dei certificati medici: i soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline associate, agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni, che praticano attivita' amatoriale (ovvero non regolamentata da organismi sportivi e non occasionale) devono sottoporsi a controlli medici periodici secondo indicazioni precise. Gli uomini fino a 55 anni e le donne fino ai 65, senza evidenti patologie e fattori di rischio, potranno essere visitati da un qualunque medico abilitato alla professione e il certificato avra' valenza biennale.
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