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Pubblicato il 02/01/2013 22:10

Castelvecchio Calvisio

basti, castelvecchio calvisio

di Gaetano Basti

Castelvecchio Calvisio si affaccia, da un dosso calcareo, su uno splendido panorama della valle del Tirino che era attraversata, in epoca romana, dalla via Claudia Nova. Si ipotizza pertanto l’esistenza di un pagus vestino-romano . L’impianto ortogonale delle strade della cittadina, che ha conservato la sua antica forma ellittica, è ancora evidentemente romano, ma medioevali sono le volte e gli archi che ricoprono quasi completamente le strade centrali del paese e l’ingresso nel centro storico è lo stesso di quando si accedeva nell’abitato superando la cinta fortificata, parzialmente conservata, che lo proteggeva. La strada principale immette nella piazza centrale che ospita il vecchio Palazzo del Capitano; mentre ci si dirige verso la piazza si incontra il forno comunale, risalente al XVI sec. ed ancora funzionante.

Tra le antiche vie ci si imbatte anche nella Torre dell’Orologio, in begli edifici patrizi e in chiese. Tra queste è la chiesa parrocchiale, sita nel centro storico, intitolata a S. Giovanni Battista, edificata su una precedente fortificazione della quale sono ancora visibili le feritoie; la facciata presenta un portale rinascimentale mentre il particolare interno è diviso asimmetricamente in due navate. Tra gli arredi troviamo il bell’altare maggiore d’intaglio barocco, statue lignee del XVI e XVII sec. , tra cui una Madonna col Bambino e preziose croci processionali , ostensori e reliquiari, per lo più di scuola sulmonese, di epoca rinascimentale. Le altre tre antiche chiese hanno vissuto sorti ben diverse. Della chiesa di San Giacomo sono rimasti soltanto, un po’ discosti dal paese, ruderi e facciata, decorata con elementi lapidei romani e tracce di affreschi. La chiesa di San Cipriano, vecchia parrocchia, con il piccolo campanile a vela , è stata ristrutturata, mentre di Santa Maria rimane un’edicola ai piedi del borgo. Numerosi, a sud del paese, resti di abitazioni, chiese e torri di antiche ville abbandonate dagli abitanti che, secoli fa, concorsero ad accrescere il nucleo urbano di Castelvecchio, passata come tutta la Baronia di Carapelle, nel 1500 sotto la Signoria dei Medici e nel 1700 sotto il Regno dei Borboni.

Municipio: 0862 930777

Dove mangiare: Locanda della Baronia 0862 930241

Dove dormire: Notti magiche tel. 0862 930335

Da segnalare tra gli avvenimenti c'è la Sagra della cicerchia

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