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Pubblicato il 07/06/2013 00:12

Acerbo (Prc) la 'casta' cresce, sei poltrone in piu'

acerbo, casta

'Inutile lamentarsi di essere etichettati come casta se da casta ci si comporta. Oggi, come concordato dalla Conferenza dei capigruppo con il solito accordo trasversale, e' stato licenziato in Commissione il provvedimento che prevede l'incompatibilita' tra la carica di assessore e quella di consigliere.
Praticamente, una maniera per bypassare la riduzione decisa dal governo Monti del numero dei consiglieri regionali'. Lo dice Maurizio Acerbo, consigliere di Rifondazione comunista alla Regione Abruzzo. Insomma, spiega Acerbo, illustrando i possibili futuri scenari, 'sei consiglieri eletti dovranno dimettersi per fare gli assessori e cosi' subentreranno altrettanti non eletti'.
Per il Consigliere Prc 'gia' era discutibile la riforma montiana che invece di tagliare i privilegi ha ridotto il numero dei privilegiati e ha caricato la riduzione dei costi della politica sulle forze minori'. 'Infatti - argomenta - la riduzione del numero dei consiglieri innalza le soglie reali di sbarramento e sostanzialmente sfavorisce le formazioni piu' piccole, diminuendo la rappresentativita' politica e territoriale del Consiglio. Ora questi virtuosi della truffa aumentano il numero di nuovo ma solo a beneficio della coalizione vincente che usufruira', quindi, di un doppio premio di maggioranza'. 'Ovviamente - fa' notare Acerbo - e' stata respinta la mia proposta di finanziare questo aumento dei costi degli organi politici diminuendo le indennita' di assessori e consiglieri'. E ricorda che 'questa operazione costa 640.000 euro annui e che sarebbe piu' sensato prevedere che siano reperiti diminuendo proporzionalmente le indennita' (cosa che comunque va fatta e su cui tornero' alla carica)'. 'Particolarmente surreale - rincara Acerbo - che si riprenda dai Comuni la norma sull'incompatibilita degli assessori ma non quella elettorale'.
E fa presente, altresi' che 'la legge elettorale regionale ha lo stesso difetto del porcellum, cioe' quello che il presidente Napolitano e la Cassazione hanno definito 'abnorme' premio di maggioranza'. 'In un sistema non piu' bipolare, PdL e Pd con relativi satelliti intendono prendersi magari anche con meno del 30% il 60% del Consiglio e ora ci aggiungono anche sei poltrone in piu'' conclude Acerbo.

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