'Non sono certo sconfitti i due lavoratori che sono scesi oggi dal terrazzo della Sixty di Chieti Scalo. E' il nostro territorio e le sue istituzioni ad essere sconfitte se una delle piu' importanti realta' produttive puo' diventare proprieta' di fantasmi e progressivamente smantellata'. Lo sostiene il Consigliere regionale dell'Abruzzo Maurizio Acerbo (Prc), che interviene sulla vicenda dello stabilimento di Chieti Scalo della Sixty.
'Marino e Marcello - prosegue Acerbo - si sono assunti l'onere di denunciare in maniera eclatante un delitto che si va compiendo alla luce del sole. Da un anno presidiano insieme ad altri lavoratori e lavoratrici lo stabilimento di Chieti Scalo, cercano di costruire speranza e comunita' invece della disgregazione egoistica del 'si salvi chi puo''. Dovrebbero vergognarsi quei sindacalisti della Cisl che li hanno criticati'.
'Chi sono i nuovi padroni della Sixty? - si chiede Acerbo - E' possibile che le leggi della nostra 'repubblica fondata sul lavoro' consentano a dei fantasmi di acquisire un'azienda e magari decretarne la fine prematura? Tutti i livelli istituzionali devono attivarsi perche' venerdi' prossimo al tavolo del ministero per l'ennesima volta si presenti questa fantomatica nuova proprieta' e dica quali sono le sue scelte per il futuro dell'azienda'.
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