Il direttore generale della Asl di Teramo, Giustino Varrassi, ha disdetto le due convenzioni, una datata 2005, l'altra 2011, con l'Universita' dell'Aquila per arrivare 'entro un mese' a formularne una nuova.
Una scelta, secondo quanto si e' appreso, unilaterale, che rischia di tagliare la presenza di docenti universitari aquilani come primari in reparti accademici degli ospedali teramani, a partire dal 'Mazzini', riducendo anche l'offerta formativa della stessa Universita'. Ma da questo punto di vista Varrassi, tra l'altro ex docente dell'Ateneo aquilano, tende a tranquillizzare. 'Non c'e' stata alcuna revoca della convenzione tra Universita' dell'Aquila e Azienda sanitaria locale di Teramo - ha chiarito - ma abbiamo posto fine ai due accordi esistenti per crearne uno nuovo e rivisto'.
Varrassi anticipa che l'accordo sara' riformulato e che potrebbe comprendere piu' o meno docenti convenzionati rispetto alla situazione attuale, 'e' un discorso molto flessibile', ma soprattutto avra' una novita' importante: anche gli universitari dovranno essere sottoposti a valutazione ogni anno come gli ospedalieri, prima ne erano esenti.
'La Asl e l'Universita' dell'Aquila hanno due documenti attuativi di convenzione - ha ricordato il manager - uno datato 2005, la vecchia convenzione, un'altro siglato ex novo quando sono arrivato, nel 2011. In questo momento abbiamo deciso con la Commissione paritetica, che sta lavorando da ottobre con varie riunioni di confronto con l'Ateneo, di rivedere tutto e passare a un unico documento convenzionale'.
'Non e' normale - ha aggiunto - che ci siano due convenzioni diverse, una triennale e l'altra annuale. Quello che stiamo tentando di fare e' una unica complessiva'. Per il manager, 'e' ferma la volonta' di stabilire alcune regole comuni per tutti i convenzionati, chiarire alcuni aspetti: nel Servizio sanitario nazionale tutti i dipendenti sono sottoposti alla verifica annuale dell'Organismo indipendente valutazione che stima le performance dell'attivita' clinica. Nelle due vecchie convenzioni - ha concluso - non era previsto nella maniera piu' assoluta, ma ora lo dovremo prevedere perche' e' impossibile che gli ospedalieri debbano essere valutati e gli universitari no'.
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