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Pubblicato il 17/02/2015 09:09

Associazione ambientalista lancia allarme sulla salute degli orsi

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 "E' fuori controllo da piu' di due anni un focolaio di tubercolosi bovina nel Parco d'Abruzzo. L'orso marsicano, l'orso a piu' alto rischio di estinzione al mondo, potrebbe scomparire improvvisamente, come si desume dalla letteratura scientifica". L'allarme e' dell'associazione onlus "Salviamo l'Orso" la quale teme - si legge in una nota - "che la possibile diffusione della malattia non sia monitorata e ci siano serissimi rischi per tutta la fauna selvatica del Parco oltre che per le persone che vivono nel territorio del Parco e per i visitatori". Il focolaio - stando sempre all'associazione - sarebbe "attivo da almeno due anni: i pascoli del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise sono contaminati dal batterio della tubercolosi bovina e il fatto non e' recente. Il primo focolaio fu infatti rilevato nel luglio 2012, ma da allora la malattia non e' stata eradicata dal territorio e anzi, ha mietuto almeno una vittima nella ridottissima popolazione di orso marsicano: un'orsa nel pieno dell'eta' riproduttiva e' morta nel marzo scorso a causa della tubercolosi; il batterio killer come hanno accertato le analisi, era lo stesso del focolaio rilevato ben due anni prima. Il primo focolaio di tubercolosi e' stato rilevato in una mandria di vacche in un paese al confine con il Parco d'Abruzzo, Gioia dei Marsi. Nei due anni seguenti reiterati episodi di illegalita' da parte di alcuni allevatori, nonche' il ritardo od il mancato intervento delle istituzioni coinvolte (Asl, Parco d'Abruzzo, Regione Abruzzo), necessario ad arginare e gestire l'emergenza, ha fatto si' che la situazione sia rimasta fuori controllo e le implicazioni di questo sono gravissime", sostiene la onlus 'Salviamo l'Orso'. "Gli orsi - prosegue la nota - si abbeverano con le vacche potenzialmente infette: le mandrie in quarantena e i capi sospetti di essere infetti non sono stati tenuti in isolamento. Un vitello potenzialmente infetto e' stato predato da un orso e tracce della presenza di orsi sono state trovate nei recinti e vicino agli abbeveratoi delle vacche in quarantena: orsi e animali domestici (vacche e cavalli) hanno frequentatolo lo stesso fontanile e si sono nutriti sul medesimo carotaio vivendo in promiscuita' per un lungo periodo".

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