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Pubblicato il 04/07/2014 09:09

L'Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi contraria alla chiusura dei Tar

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L'Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi-Anma ha incontrato stamani in audizione i membri della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'efficacia del sistema giudiziario in relazione all'esame del disegno di legge di conversione del decreto sulle misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari. La delegazione dei magistrati amministrativi ha consegnato un lungo elaborato che affronta molti aspetti della riforma: dall'abolizione del trattenimento in servizio alla limitazione del sindacato degli atti del Csm, passando per il processo amministrativo digitale e le misure in materia di appalti, senza dimenticare il piano voluto dal Governo per la chiusura delle sedi distaccare dei Tar. "Non si comprende - dice il presidente dell'Anma Giampiero Lo Presti - la ratio di questo provvedimento sui Tar che colpisce solo otto sedi (su un totale di 28, 20 nei capoluoghi, o sezioni staccate, oltre alle due nelle province autonome di Trento e Bolzano), tutte in grandi citta': Catania, Lecce, Reggio Calabria, Salerno, Latina, Pescara, Parma, Brescia, con carichi di lavoro cospicui e di grande impatto sul contenzioso". Secondo Lo Presti, quella pianificata dall'esecutivo nel nome della razionalizzazione e della semplificazione rappresenta invece "un'operazione costosa e inutile, sia sotto l'aspetto dei costi (per il necessario reperimento di nuove sedi, per la predisposizione dei locali, per il trasloco, per le indennita' da corrispondere al personale), sia sotto il punto di vista dell'efficienza (per l'ingolfamento delle sedi piu' grandi, gia' in maggiore difficolta' rispetto alle altre); sia sotto l'aspetto dell'allontanamento della giustizia dai cittadini (che sarebbero costretti a recarsi presso Tribunali distanti dal luogo ove si esercita l'attivita')". Senza contare, infine - aggiunge il presidente dell'Anma - la dimensione "della mortificazione di territori di notevole rilevanza sul piano demografico, sociale ed economico". 

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