gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » BREVI » D'AMICO CHIEDE UN CONSIGLIO REGIONALE PER PARLARE DI MORALITà
Pubblicato il 13/11/2013 22:10

D'Amico chiede un Consiglio regionale per parlare di moralità

consiglio regionale, d'amico, moralità

"I fatti che emergono oggi sui mezzi di informazione dopo l'arresto dell'assessore De Fanis, pur nel pieno rispetto delle garanzie processuali e del lavoro della magistratura, impongono che il Consiglio Regionale sia chiamato ad una profonda e pubblica riflessione sulla moralita', la competenza ed il ruolo che e' urgente rigenerare nell'azione la classe dirigente nel governo delle istituzioni pubbliche in Abruzzo, a partire dall'Ente Regione". Lo afferma in una nota il vice presdiente del Consiglio Regionale, Giovanni D'Amico. "Dal 2008, - ha aggiunto - si e' conclamata , al di là degli stessi esiti processuali, una profonda inadeguatezza delle classi dirigenti e politiche nella gestione trasparente e moralmente irreprensibile della cosa pubblica, a garanzia piena dei cittadini e delle istituzioni democratiche. Si pone l'urgenza di una piu' forte e chiara riflessione e di una piena assunzione di responsabilita', che vada oltre gli stessi schieramenti politici, dei quali nessuno in questi anni e' rimasto immune dalla conclamazione di fatti morali e giudiziari Il risanamento, vorrei dire al Presidente Chiodi, non passa solo attraverso un'attivita' di tipo contabile. Il risanamento - afferma sempre D'Amico - richiede fondamenti culturali e morali nuovi e soprattutto condivisi, dai quali far scaturire la rigenerazione sociale. Solo una tale base puo' elevare di nuovo un'azione pubblica orientata al bene comune. Dunque potrebbe essere importante e forse piu' semplice in chiusura di questa legislatura, fuori dal pregiudizio di parte e di schieramento, sviluppare un dibattito pubblico in Consiglio Regionale, con la riflessione e la definizione di un codice morale ed istituzionale condiviso e reso pubblico, da lasciare quale presupposto vincolante per l'azione politica. Scrivo queste cose cosciente, per il mio stesso percorso personale, delle responsabilita' che ci sovrastano e che pratichiamo, a volte con grande sofferenza, sia nella sfera individuale che in quella politica. Ho vissuto l'esperienza di governo dal 2005 al 2008 e di quella di opposizione dal 2008, ho visto i limiti, e non nego i miei personali, oltre che il valore dell'azione istituzionale, e rilevo l'assoluta urgenza di un radicale, diffuso cambiamento dell'agire politico, che possa dare il segno certo di un rapporto del tutto nuovo tra i cittadini e la dignita' necessaria di chi li rappresenta nelle istituzioni pubbliche. Vorrei quindi un Consiglio Regionale straordinario, - ha concluso il vice presidente del Consiglio Regionale - aperto a tutte le rappresentanze sociali, che in un'adeguata sessione pubblica, discuta un codice morale che sia alla base delle formazione e dell'azione politica delle classi dirigenti della Regione Abruzzo."

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 3